I risultati delle elezioni europee a Serra San Bruno: cosa ci dicono le preferenze

Non possono certo essere proiettati su scala comunale, ma danno comunque qualche indicazione i risultati delle elezioni europee a Serra San Bruno. Partiamo dall’affluenza: 2.527 votanti (41,37%) su 6.108 elettori indicano una partecipazione non elevatissima, ma comunque nemmeno troppo bassa considerando sia il fatto che non c’era l’abbinamento con la competizione amministrativa come in altri centri sia la presenza di un candidato locale. Quest’ultimo fattore ha probabilmente inciso sugli esiti: il primo partito è il Pd (36,82%), seguito da Forza Italia (15,67%), Stati Uniti d’Europa (13,98%) e Fratelli d’Italia (10,64%). Di più dicono le preferenze (se ne potevano esprimere fino a tre): Luigi Tassone si dice soddisfatto dei 783 voti nella città della Certosa e, più in generale, dei 14.824 voti riportati nella Circoscrizione meridionale; da verificare la corrispondenza tra obiettivi e risultati per gli altri rappresentanti politici che appoggiavano specifici candidati.

Da esaminare innanzitutto il caso di Forza Italia: l’accoppiata Princi (197) – Tajani (187) è stata portata avanti dai componenti della maggioranza Carmine Franzè, Raffaella Ariganello e Daniele Galeano, mentre in pista è tornato Adriano Tassone (e gli esponenti a lui vicini) con il duo Vuolo (85) – D’Agostino (75). 

Ì censoriari di “Serra al centro” hanno sostenuto Stati Uniti d’Europa – in particolare Greco (289), Renzi (241) e Gallo (207) – mentre le preferenze riportate da Nesci (81) sono per gran parte riconducibili al consigliere di minoranza Biagio Figliucci (non interpretabile il dato di Giorgia Meloni).

Appare variegato il gruppo che ha remato dalla parte di Azione e quindi di De Nisi (143), ma è di rilievo l’apporto dell’area vicina alle posizioni di Cosimo Polito. Da annotare nel taccuino poi le 75 preferenze ottenute da Mancuso (spinto dagli esponenti locali della Lega guidati da Fabio Valente) e le 53 da Lucano (Alleanza Verdi e Sinistra). Altro fattore da non sottovalutare è il grado di impegno profuso dai singoli esponenti serresi: evidentemente c’è stata una percezione diversa ed è stata effettuata una differente valutazione sulla necessità di esporsi per una competizione non direttamente territoriale.

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