I motivi del rinvio dell’inaugurazione del Waterfront non convincono Ancora Italia: “In realtà Falcomatà non avrebbe ancora pagato i lavori”

“Nell’ultima settimana – commenta Giuseppe Modafferi, Coordinatore regionale di ‘Ancora Italia’ – abbiamo assistito alla diffusione di proclami trionfalistici dell’Amministrazione comunale che promette opere, investimenti, infrastrutture, turismo, miglioramento della vivibilità, ecc. ecc.
Tra queste, grande enfasi è stata data all’inaugurazione del ‘Waterfront’; previste, conferenze, convegni, tavole rotonde, dibattiti e per ultimo, giorno 21 di marzo, il taglio del nastro e l’inaugurazione formale dell’opera con consegna simbolica alla città.


Tutto è filato liscio fino al 17 marzo: a partire da tale data sono apparsi comunicati dell’Amministrazione comunale che con toni meno trionfali annunciavano il rinvio della tanta attesa cerimonia di inaugurazione. In sintesi:
‘L’inaugurazione deve essere una festa per i reggini, abbiamo deciso di rinviare le diverse iniziative in programma per consentire a tutta la cittá di poter partecipare, ovviamente con il necessario distanziamento. Purtroppo le restrizioni attuali, con l´ingresso della Calabria in zona arancione…….. non consentono di svolgere la cerimonia in sicurezza. Rinviamo quindi di qualche settimana, dopo il periodo pasquale, per consentire a tutti di partecipare in sicurezza e godere appieno della bellezza di questo luogo…'”
“Le dichiarazioni del sindaco, anche se animate di buone intenzioni, difettano – a giudizio di Modafferi – di fondamento logico e giuridico. Non esistono sostanziali differenze in relazione agli eventi all’aperto tra zona arancione e zona gialla, quindi di certo non è l’attenzione alla sicurezza che avrà indotto il sindaco a rimandare la cerimonia, la zona arancione, rispetto alla gialla, limita lo spostamento tra Comuni, ma essendo un evento che dovrebbe coinvolgere tutta la cittadinanza non può essere questa la causa ostativa. Ricordiamo anche che in un recente passato il sindaco ha inaugurato in data 12 settembre l´Opera di Tresoldi, con tanto di intrattenimento musicale e letterario, con accesso scaglionato e nutrita partecipazione popolare (erano state sospese i festeggiamenti della Madonna della Consolazione), in data 2 ottobre ha invitato ad una passeggiata nei pressi della Scalinata del Water Front, in data 5 ottobre si è esibito in un corteo sul corso Garibaldi per commemorare la vittoria elettorale, ci sorprende tale radicale cambio di comportamento.
Dall’analisi dei fatti descritti, nasce il fondato dubbio che il rinvio della cerimonia non sia legata ad aspetti di sicurezza, ricordiamo che il DPCM Draghi è del 2 marzo, c’era tutto il tempo per avere idea del contesto che si profilava il 21 di marzo, già da allora si prevedeva una stretta sulle regioni, non esistono sostanziali differenze tra la zona gialla e la zona arancione, non si prevedono scenari a breve di un ritorno alla normalità per la realtà calabrese, sfugge quindi cosa potrebbe cambiare in termini di sicurezza nei prossimi 20 giorni. Quali possono essere stati i reali motivi di tale ‘contrordine’ a 4 giorni dalla pomposa cerimonia?
Da attendibili voci di popolo, è emerso che ad oggi la ditta non ha consegnato formalmente l´opera, non per ritardo, ma per il mancato pagamento degli ultimi lavori”. “Tale voce popolare – conferma il massimo rappresentante regionale di ‘Ancora Italia’ – ha trovato riscontro da più parti.
Invitiamo il sindaco a fare chiarezza su tale altra situazione ambigua ed equivoca, e chiarire ogni possibile dubbio. Vari esponenti dell’Amministrazione Comunale ripetono che va ricostruita la fiducia tra l’Istituzione Comune ed i cittadini, appare difficile se si continua a fare della bugia la base della comunicazione.
Il racconto di rinviare il funzionamento dell’opera per un problema di cerimonia popolare non sembra attendibile dalla un’analisi dei fatti. Non è il taglio di un ennesimo nastro che dà più fiducia o maggiore tranquillità, la città ha bisogno di servizi, di onestà, moralità e trasparenza, tanto più in un momento nel quale esistono gravi problemi che hanno offuscato la legittimità dell’Istituzione, se continuano in questo modo la democrazia rischia di restringersi ulteriormente e di soffocare nella palude della menzogna e dell’opportunismo dei pochi.
L’invito a fare chiarezza è esteso a tutte le forze politiche di maggioranza e minoranza che dovrebbero guidare l’amministrazione della città”. “Chi sa è bene che comunichi, l´omertà – conclude Giuseppe Modafferi – appartiene ad altre tristi culture”.

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