Gratteri mette in guardia: “La ‘ndrangheta sta sul territorio, la politica no, si fa vedere solo 20 giorni prima del voto”

“La gente non si fida perché negli anni molti di noi e delle forze dell’ordine non sono stati degni di essere uomini delle istituzioni”. Intervenendo nel corso della trasmissione “La radio ne parla”, in onda su Rai Radio 1, il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri,  ha compiuto un’analisi spulciando nel proprio ambiente e trovandovi annidati, anche lì, i germi dei mali atavici della Calabria. “La ‘ndrangheta sta sul territorio, la politica no, si fa vedere solo 20 giorni prima del voto. E invece la politica dovrebbe avere il coraggio e la libertà di creare un sistema giudiziario proporzionato alla gravità della situazione italiana” è stato questo il verdetto severo emesso dal magistrato di Gerace.  “Quindi cambiare le regole del gioco – secondo la ricetta proposta dall’ex Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria – al punto che non dovrebbe essere più conveniente delinquere”. “Da quando sono qui, ogni settimana, arrestiamo – è la contabilità di Gratteri – almeno 10 persone indagate per mafia. In un anno e mezzo ho ricostruito questo ufficio, dal punto di vista numerico e motivazionale. Qui non è un posto di pace, ma un posto di guerra. Bisogna andare qui con la mentalità di guerra”. “La gente – ha osservato da una prospettiva sociologica a 360 gradi – si preoccupa dei migranti e di lavoro, ma non capisce quanto la mafia impedisca lo sviluppo delle imprese. Si calcola che la presenza della mafia in Calabria incida sulla mancata crescita del Pil regionale per il 9%”.

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