
La passione di Cristo rappresentata in modo da far percepire le sofferenze passate da Gesù e risvegliare emozioni grazie alla realistica interpretazione di un tempo lontano. Partendo da questa idea è stata inscenata a Simbario la Via Crucis vivente, un momento di forte coinvolgimento che si è contrapposto alla secolarizzazione imperante dell’epoca moderna. Costumi e luci, atteggiamenti e parole, silenzi e sguardi sono stati studiati puntualmente per trasmettere la sensazione di dolore e nello stesso tempo di amore per il Padre.
Meraviglia e orgoglio per quanti hanno assistito all’evento, che hanno rinvigorito il loro essere cristiani. (prosegue dopo la galleria fotografica)






















Soddisfatto per la spettacolare esecuzione anche il sindaco Ovidio Romano che, però, si è scagliato anche contro “l’incomprensibile boicottaggio delle sette/otto persone che sognano di conquistare il governo del nostro paese sulla base della loro aristocrazia intellettuale e del loro esclusivo possesso del senso di giustizia e legalità”.
“Mai avevo visto tanta partecipazione e tanto entusiasmo – ha aggiunto – in una manifestazione religiosa. Le ragazze e i ragazzi tutti sono stati a dir poco stupendi. Passione, impegno, coraggio e tanto sacrificio. Nel giro di poco più di un mese sono riusciti a trasformare in splendida realtà una idea nata dalla vulcanica mente della loro guida, Pina Tassone. Ho avuto il piacere di assistere personalmente ad alcune fasi della preparazione della Via Crucis e ne sono rimasto veramente entusiasta. Mi ha colpito la capacità di questa persona di essere nello stesso tempo rigida ed affettuosa, dura e dolce con tutti, dai bambini ai meno giovani. Tutto il paese – ha proseguito – dovrebbe essere, e penso lo sia, grato a questo gruppo che ha saputo ridare alla nostra comunità quella voglia, ormai sopita, di partecipare e di mettersi in gioco senza chiedere nulla in cambio ma, al contrario, offrendo tutte le risorse disponibili nell’interesse collettivo”.
Secondo Romano, che evidentemente non ha gradito gli ultimi risvolti politici, “questo è il bene del paese, non la presentazione di libri e libricini. Non la ricerca spasmodica di appigli a cui aggrapparsi per denigrare l’Amministrazione e l’intero Paese colpevole di essere troppo ‘ignorante e arretrato’ agli occhi di chi vorrebbe guidarlo sulla base di pregiudizi e presunzioni senza averne la minima capacità per farlo. Bene farebbero i disfattisti per mestiere a scendere dal loro piedistallo dorato e a calarsi tra la gente per capirne le vere esigenze e le loro potenzialità cercando di implementarle nel migliore dei modi. Prendiamo esempio da questa splendida realtà – ha rimarcato – che rappresenta la Pro Loco di Simbario, senza le invidie e senza i rancori che appartengono in modo esclusivo a chi predica bene e razzola male spacciando, per sacre verità, semplici sciocchezze”. Entrando nel merito della polemica riguardante la fuoruscita dalla maggioranza di Grazia Bertucci e Giuseppe Primerano, Romano ha sostenuto di non aver “mai detto di averli costretti a dimettersi! Li ho semplicemente – ha precisato – invitati a passare all’opposizione”.