
In data odierna, la Corte d’Appello di Catanzaro ha riformato la sentenza emessa dal Tribunale del capoluogo con la quale, gli imputati erano stati condannati alla pena di 8 mesi di reclusione e 134 euro di multa.
L’Organo collegiale presieduto dalla dottoressa Pezzo, a latere dottoressa Gioia, previo riconoscimento delle circostanze attenuanti, ha diminuito la pena condannando gli odierni imputati a 2 mesi e 20 giorni di reclusione, concedendo inoltre i benefici di legge della sospensione condizionale delle pena.
Il reato sarebbe stato consumato nel giugno 2014, allorquando gli imputati di 43 anni e di 26 anni, entrambi di Cardinale, avrebbero rifornito le proprie autovetture approfittando di un guasto al sistema automatico di erogazione di carburante, senza versarne il corrispettivo in denaro.
Il procuratore generale presso la Corte di Appello, evidenziando che il reato di furto non fosse semplice bensì aggravato dall’esposizione del bene alla pubblica fede, ha insistito nella conferma della condanna inflitta dal Giudice di primo grado.
La difesa, rappresentata dagli avvocati Cosimo Tripodi in difesa del primo e Gianni Caridi per il secondo, entrambi del Foro di Catanzaro, hanno discusso rappresentando al collegio giudicante, la circostanza che il danno arrecato alla persona offesa fosse esiguo e che pertanto gli stessi andavano assolti per particolare tenuità del fatto.
In subordine, è stata chiesta la diminuzione della pena, attraverso il riconoscimento delle circostanze attenuanti di carattere comune e speciale, sostenendo che la pena inflitta dal Tribunale del medesimo distretto, fosse sproporzionata e non congrua con la fattispecie di reato contestato.
Il collegio giudicante, all’esito della camera di consiglio, in riforma della sentenza impugnata ed in parziale accoglimento delle tesi difensive, ha condannato gli imputati riducendo la pena e riconoscendo agli stessi i benefici di legge.