Alle prime luci dell’alba di oggi, in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa il 20 luglio dal Giudice delle indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica, quattro persone sono state arrestate dai Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro. Il quinto indagato risulta irreperibile. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di furto aggravato in concorso, porto e detenzione di armi comuni da sparo, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope e sommersione di natante.
Si tratta del 23enne F.G., indagato del reato di furto aggravato in concorso e traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, per il quale è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere; del 52enne F.M., indagato del reato di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti in concorso col figlio F.G., per il quale è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere; del 55enne C.M., indagato del reato di cessione di arma comune da sparo, per il quale è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere; del 25enne G.C., indagato del solo reato di furto aggravato in concorso, per il quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari; del 25enne G.G., indagato del reato di concorso in porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, esplosione di colpi d’arma da fuoco e sommersione di natante, per il quale è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere, irreperibile.
L’odierno provvedimento giunge all’esito di una articolata attività info-investigativa, avviata a partire dal mese di maggio dello scorso anno dalla Stazione Carabinieri di Gioia Tauro, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, che ha consentito di far luce su alcuni episodi delittuosi commessi nella Piana di Gioia Tauro tra il mese di maggio e quello di luglio 2016.
In particolare le indagini, condotte mediante il ricorso a tradizionali metodologie investigative e con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno preso o avvio dalla denuncia di furto di ben 22 notebook, per un valore complessivo di circa 10.000 euro, sottratti al plesso scolastico “Istituto Comprensivo Paolo VI – Campanella “ di Gioia Tauro, nella notte tra il 21 ed il 22 maggio 2016.
Di qui l’inizio di un’attenta attività di analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di video sorveglianza e dei dati acquisiti dallo sviluppo dei tabulati telefonici dei soggetti indiziati che ha consentito, in poco tempo, di individuare il veicolo con il quale i presunti malfattori avrebbero commesso il furto e di giungere alla raccolta di gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati.
Le successive indagini hanno poi permesso di estendere l’attenzione investigativa su altri soggetti ritenuti vicini ai principali indiziati (F.G. e G.C.), consentendo l’acquisizione numerose fonti di prova anche a carico di altri due soggetti, F.G. e F. M., per i quali è stato accertato, secondo gli inquirenti, il loro pieno coinvolgimento nell’attività di produzione e coltivazione di una piantagione di sostanza stupefacente costituita da circa 3.888 piante di canapa indiana del tipo olandese nana, dell’altezza media di un metro in pieno stato vegetativo per un peso complessivo di circa 300 chili, coltivata in un terreno sito in contrada Carmine di Rosarno, per la quale, l’8 luglio 2016, era stato arrestato, in flagranza di reato, F.G., fratello di G.M..
Inoltre, l’attività d’indagine ha poi condotto gli inquirenti a far luce su altri episodi di reato, tra cui quello della cessione di un’arma comune da sparo, nello specifico una pistola calibro 9 luger, da parte di C.M., odierno indagato, nonché a ricostruire una vicenda, sino ad allora rimasta irrisolta, relativa all’affondamento di un natante, avvenuto il 1 luglio 2016 nel tratto di mare antistante la spiaggia del Comune di San Ferdinando, ad opera, sostengono gli investigatori, di G.G. ed altri soggetti non ancora identificati, mediante l’esplosione di diversi colpi d’arma da fuoco.
In quell’occasione G.G. assieme ad altri 4 giovani, dopo essersi ubriacati, si sarebbero messi a bordo di un natante ed avrebbero esploso diversi colpi d’arma da fuoco riuscendo ad affondare un gommone. Le esplosioni però furono subito segnalate ai Carabinieri che, in un intervento congiunto con la Capitaneria di Porto, riuscì a fermare a riva solo G.G., arrestandolo per resistenza a pubblico ufficiale. Gli altri sospettati, invece, riuscirono a darsi alla fuga senza essere identificati.
Al termine delle formalità di rito, i destinatari delle misure cautelari di custodia in carcere, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Palmi, mentre G.C., sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, è stato tradotto presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa degli interrogatori di garanzia.
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