
Rimane nel Pd, il partito di cui condivide i valori, ma accusa il livello regionale che avrebbe organizzato una sorta di “isolamento politico” nei suoi confronti. L’ex assessore regionale al Lavoro ed alle Politiche sociali Federica Roccisano cerca di togliersi qualche sassolino da una scarpa, lasciandone però ancora qualcuno nell’altra. Confessa di aver ricevuto la richiesta di dimissioni, punta l’indice contro quelle “persone vicine al presidente della Giunta regionale che hanno deciso questo destino”, ammette di essere stata “troppo tenera con il livello burocratico”, ma soprattutto lascia spazio a pensieri e supposizioni.
“Qualcuno pensava – sostiene – di avere una bottiglia nelle proprie mani da spostare da una parte all’altra della Calabria. Io non sono stata questo. Non ho risposto a richieste che sono state fatte, politiche e meno politiche, di incontri, di azioni, di risposte da dare e questo probabilmente ha dato un po’ sui nervi ad una parte politica che pensava di aver investito su un oggetto e non su una persona indipendente ed autonoma che ha sposato un progetto politico”.
Ora, dopo la Roccisano, parleranno i fatti: il nome di chi la sostituirà potrà far dedurre quali sono i movimenti e gli equilibri nel centrosinistra.
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