![Carabinieri 112](https://ilmeridio.it/wp-content/uploads/2017/05/Carabinieri112-H130330194905-U1901952641709d4D-140x111-610x381.jpg)
Sono cinque i provvedimenti di fermo eseguiti dai Carabinieri che indagano su numerosi delitti commessi in un arco temporale compreso tra la fine dell’ultimo decennio del secolo scorso e l’inizio di quello attuale. Una lunga scia di sangue nota come la “faida di Platì”. A fronteggiarsi, nel piccolo paese alle pendici dell’Aspromonte, i clan Marando e Trimboli. Le misure cautelari sono state ordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. I militari del Raggruppamento operativo speciale e del Comando provinciale hanno stretto le manette ai polsi del 77enne Rosario Barbaro, del 49enne Rosario Marando, del 45enne Bruno Polito, del 36enne Domenico Trimboli e del 43enne Saverio Trimboli . L’attività investigativa ha preso avvio dalla sparizione, risalente a quindici anni fa, di Pasquale Marando. Le indagini hanno permesso di appurare che l’uomo era stato assassinato ed a nascondere il corpo sarebbero stati, secondo gli inquirenti, membri appartenenti ai Trimboli, autorizzati da Rosario Barbaro, vertice apicale della “locale ” di Platì, che intendeva riportare a più miti consigli la famiglia Marando, intenzionata ad insidiare il suo predominio territoriale. La guerra di ‘ndrangheta terminò, sulla base di quanto ricostruito dagli investigatori, su disposizione dei “mammasantissima” del “Crimine”.
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