Si è svolta presso l’aula consiliare del comune di Fabrizia l’assemblea indetta dalla Uil Temp di Catanzaro e Vibo Valentia, che fa seguito alle altre promosse dal sindacato su tutto il territorio regionale, in merito allo stato della vertenza dei lavoratori ex Lsu/Lpu calabresi e sulle possibili azioni per la stabilizzazione del bacino alla luce delle recenti normative nazionali.
L’assemblea, cui hanno partecipato anche le delegazioni di lavoratori provenienti dai comuni delle Serre e delle Preserre vibonesi, si è aperta con il saluto del sindaco, Francesco De Fazio, che ha ribadito il grande apporto che i lavoratori ex Lsu/Lpu hanno garantito negli anni agli Enti comunali. Ad introdurre i temi dell’assemblea è stato il segretario interprovinciale di Catanzaro e Vibo Valentia, Luca Muzzopappa, che ha rappresentato le incertezze di questa fase della vertenza, atteso che la Legge Madia sulla Pubblica amministrazione “non ha fornito le soluzioni sperate per una positiva soluzione per questo storico bacino di precariato”. Centrale è stato l’intervento del segretario generale della Uil Temp Calabria, Gianvincenzo Benito Petrassi, che ha posto il superamento del precariato calabrese come obiettivo prioritario del sindacato, in una regione in cui, “per anni ed anni, l’instabilità lavorativa ed economica ha privato migliaia e migliaia di lavoratori della libertà di guardare al futuro senza dover temere la scadenza di un contratto”. “Il 2017 – ha in particolare detto Petrassi – dovrà essere un’ulteriore tappa nell’unico percorso possibile, cioè quello di una piena e completa stabilizzazione di tutti i lavoratori entro il 31 dicembre, cui come Uil Temp lavoriamo instancabilmente, senza mai abbassare la guardia”. Chiaro è stato, poi, il riferimento al 2008 come grande stagione delle stabilizzazioni, quando il Governo nazionale approvò le deroghe normative affinché gli enti potessero assorbire i lavoratori Lsu/Lpu, una strategia che deve essere ripetuta anche oggi. “In questo scorcio di anno – ha ribadito Petrassi – dovremo lavorare alla definizione di un percorso per il prepensionamento dei lavoratori prossimi alla quiescenza, offrendo loro la possibilità di fuoriuscire anticipatamente dal bacino. Successivamente, dovranno essere approntate le deroghe alla normativa vigente per creare i presupposti per la stabilizzazione, anche attraverso la redistribuzione del dei lavoratori in tutti gli enti ministeriali o sub-regionali del territorio calabrese, oltre che negli enti comunali che ne abbiano la possibilità, assieme agli incentivi all’assunzione. Su questo come sindacato abbiamo le idee molto chiare”. “Per far questo – ha concluso il sindacalista – occorre adoperarsi con rinnovata energia, scandendo i passi necessari per evitare possibili complicazioni a pochi metri dal traguardo, impegnando tutti i soggetti coinvolti, Regione Calabria e Anci in primo luogo, assieme all’apporto delle deputazione parlamentare, cosa che ora è avvenuta solo da parte di alcuni, affinché il Governo riconosca la particolarità della situazione calabrese e l’affronti in maniera definitiva. La stabilizzazione del precariato storico – ha concluso – sinora fortemente sostenuta dalle lotte del sindacato e dei lavoratori, deve trasformarsi invece nel patrimonio di tutti ed essere simbolo del riscatto di questa nostra regione”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.