
Erano “indignati”, inizialmente, per il pessimo stato della viabilità nelle zone interne del Vibonese. Poi questo “malessere” si è allargato perché l’azione di sensibilizzazione ha portato a confronti con la realtà istituzionale e politica, ad assistere a ragionamenti e dibattiti che “dimostrano disinteresse verso i veri problemi della gente e si concentrano su temi oggettivamente distanti da bisogni ed esigenze quotidiane”.
Così, i componenti del Comitato “Indignati speciali”, guidati dal presidente Domenico Demasi hanno alzato il tiro della protesta con tanto di raccolta firme e tessere elettorali a Fabrizia ed esposti alla Procura della Repubblica. Adesso, vogliono far sentire la loro rabbia, vogliono far toccare con mano il loro disgusto a tutta la classe dirigente, considerata responsabile di un “disinteresse” verso i principali motivi che hanno portato allo spopolamento delle zone montane. Assenza di lavoro, carenza di servizi sanitari e deficit infrastrutturale sono visti come elementi determinanti per il ritardo di sviluppo, ma proprio su questi temi il Comitato non registra “alcuna azione sostanziale”. Da qui la ferma intenzione di assentarsi in massa alle prossime competizioni elettorali: un segno di chiara mancanza di fiducia nei confronti dei governanti o aspiranti tali.
“In questi giorni – sostiene il presidente Demasi – scopriremo un sacco di amici che verranno a chiedere il voto per le elezioni regionali. Non si faranno nessuno scrupolo a chiedere il voto e troveranno una giustificazione alle domande che noi poniamo da tempo. Il nostro obiettivo è dunque quello di promuovere la campagna elettorale del ‘Non voto’, perché bisogna dimostrare che siamo stanchi di essere presi per in giro. I nostri paesi sono sempre stati luoghi di conquista, da noi sono venuti a promettere grandi cose, raccogliendo i nostri consensi salvo poi dimenticarsi di tutto. Facciamogli capire – conclude Demasi – che i nostri consensi vanno conquistati non con parole ma con i fatti, avanziamo la protesta del ‘Non voto’. Il nostro futuro, il futuro del territorio dipende solo da noi”. A breve partirà l’organizzazione di banchetti di raccolta di tessere elettorali anche a Serra San Bruno, Mongiana e Nardodipace.