Fabrizia, Fazio e Costa gelano la minoranza: “Errori madornali e non giustificabili nella richiesta di convocazione del Consiglio”

“La comunicazione di cui al protocollo n. 334 Del 18.01.2019 altro non è che un atto dovuto derivante dal dovere di assolvere il proprio incarico istituzionale nel modo più corretto, trasparente, imparziale, nonché fedele ai principi normativi e regolamentari”.

Il sindaco Francesco Fazio ed il presidente del Consiglio Vincenzo Costa spiegano i motivi del diniego di convocazione del civico consesso che era stato proposto dalla minoranza e sottolineano che “la richiesta datata 31 dicembre 2018 era completamente errata tanto dal punto di vista soggettivo (poiché firmata da un semplice cittadino – ancorché dichiarato portavoce del gruppo di minoranza – che non riveste alcun ruolo in seno al Consiglio comunale) quanto dal punto di vista oggettivo (richiesta congiunta di 1/5 dei consiglieri, assenza di una proposta deliberativa afferente ad una materia di competenza dell’organo legislativo, erroneo utilizzo degli istituti relativi all’urgenza e all’apertura delle adunanze consiliari). Appare dunque evidente la doverositá dei chiarimenti e delle informazioni trasmesse mediante il riscontro di cui al protocollo n. 334 al fine di liberare il campo da possibili dubbi afferenti all’obbligo di convocazione entro 20 giorni risultante dalla disciplina contenuta nell’art. 13 del regolamento”. Uscendo dal burocratese, i due esponenti politici precisano che non si tratta di “cavilli per evitare la convocazione del Consiglio piuttosto di errori madornali e non giustificabili, ancor più se a farli sono soggetti che per lungo tempo hanno retto le sorti amministrative e le dinamiche consiliari del comune di Fabrizia”. L’intervento di sposta sul piano politico e i rappresentanti dell’Amministrazione comunale sostengono che “siccome il gruppo di maggioranza non vuole cadere nella trappola delle polemiche strumentali e nelle strette maglie cui vorrebbero imbrigliarlo gli esponenti di questa opposizione ormai vuota ed inadatta sia ai tempi che alle circostanze, ci tiene a chiarire il fatto che, al di la del diniego rivolto ad una richiesta oggettivamente inaccettabile, la convocazione di un Consiglio comunale aperto e partecipato rientra sicuramente in una sua possibile ed autonoma strategia politico-sociale della maggioranza. Se, quindi, l’intenzione della minoranza era semplicemente quella di strumentalizzare un diniego più che giustificato e addirittura imposto dalle norme regolamentari, il principio ispiratore che muove il sindaco Francesco Fazio e tutti i componenti del gruppo di maggioranza è completamente diverso: supportare, esprimere vicinanza e fornire il più efficace ausilio alla popolazione ed ai cittadini che ha l’onore di amministrare, valorizzando e condividendo le diverse iniziative pacifiche che verranno messe in campo dalle associazioni e dai comitati spontanei che si stanno autonomamente adoperando per trovare una via d’uscita, per il bene collettivo, a questa spiacevole situazione imposta da decisioni e dinamiche aziendali, economiche e del tutto privatistiche della Bper”. Fazio e Costa ribadiscono poi di voler essere “sempre vicini, oltre che politicamente attenti, alle istanze ed ai bisogni dei cittadini, condividendo con loro l’analisi dei problemi, le legittime iniziative e le possibili risoluzioni tendenti alla tutela dell’interesse collettivo anche fornendo strumenti e spazi istituzionalmente adatti al dibattito e alle azioni politiche e sociali più opportune”. Infine una puntualizzazione sul caso specifico: “in tali strategie sarà certamente inserita anche l’opportuna convocazione, a tempo e nelle forme debite, di una adunanza consiliare aperta agli interventi e al contributo di tutti i cittadini, degli amministratori locali dei comuni limitrofi, dei correntisti, dei titolari delle grandi aziende presenti nel territorio, delle diverse autorità civili, religiose, scolastiche, militari e istituzionali del comprensorio, nonché di tutti coloro i quali avranno interessi specifici da tutelare ovvero idee da condividere per avvalorare una strategia d’azione comune pur sempre nel rispetto dei rispettivi ruoli e delle regole comuni del vivere civile”.

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