Fabrizia, assolto un artigiano accusato di furto di energia elettrica

Si è concluso con una sentenza di assoluzione ampia il processo a carico di R. M. artigiano di Fabrizia, difeso dal penalista Antonio Carè. 

Il signor R.M. era accusato dei reati previsti e puniti dagli articoli 624, 625 n. 2, n. 7 e 61 de codice penale per essersi impossessato dell’energia elettrica distribuita da Enel spa, prelevandola dal contatore regolarmente installato con l’aggravante di aver commesso il fatto con mezzo fraudolento. Accusa per la quale il Pubblico Ministero d’udienza aveva chiesto la condanna a 2 anni di reclusione.

Ma l’avvocato Carè nel corso dell’udienza di discussione ha fatto emergere come il quadro in esame, basato su calcoli presuntivi e probabilistici, fornisse l’infondatezza dell’impianto accusatorio, a fronte anche del fatto che non vi fossero, allo stato, modalità oggettive per accertare se una mera manomissione corrispondesse effettivamente ad un prelievo abusivo o truffaldino di energia elettrica.

Il Giudice del Tribunale di Vibo Valentia, nella persona della dottoressa Chiara Sapia, ha accolto in toto le argomentazioni del penalista Carè  pronunciando sentenza di assoluzione nei confronti di R. M., per non aver commesso il fatto.

Contenuti correlati