
“Superiamo un’emergenza creando i presupposti per una nuova emergenza”. E’ questa la convinzione maturata da demA Calabria a proposito delle mosse della presidente della Regione Jole Santelli per fronteggiare l’ennesima crisi legata ai rifiuti nella nostra regione.
“L’ultima ordinanza notturna della presidente Santelli ricalca totalmente lo stile emergenziale degli ultimi due decenni occupandosi sostanzialmente – sintetizzano i militanti di demA – di riaprire o di allargare le discariche calabresi, comprese quelle sequestrate dalle autorità giudiziarie e quelle mai bonificate, e chiedendo di aprirne di nuove nei territori di Corigliano-Rossano, Cosenza Nord, Siderno e Sant’Onofrio in provincia di Vibo Valentia. A questo si aggiunga il traffico di rifiuti verso la Puglia e così ‘abbiamo risolto l’emergenza’. Ovviamente inutile dire che non solo così non si risolve nessuna emergenza, ma anzi si creano i presupposti per ulteriori nuove emergenze, oltre a bypassare la volontà dei territori, delle amministrazioni locali e gli interventi della magistratura. Ritornano sulla scena discariche interessate in passato da eventi giudiziari come Castrolibero, Lamezia, Melicuccà; vecchi pallini della politica locale come Castrovillari e Cassano allo Ionio mentre si vogliono investire quasi 13 milioni di euro per il restyling del termovalorizzatore di Gioia Tauro”. “E laddove i Comuni siano reticenti a rimettere in moto bombe sociali per il territorio – rimarcano i rappresentanti calabresi di demA – intervengono i commissariamenti, come accaduto ad esempio per il Comune di Castrolibero il cui sindaco aveva escluso categoricamente la riapertura poco più di una settimana fa. O come Cassano, dove da poco il comitato aveva ottenuto garanzie sulla IV e la V buca della discarica di La Selva. A conti fatti l’intera ordinanza prevede ampliamenti e conferimenti da qui al termine previsto per qualcosa come 600mila metri cubi di rifiuti. In un sistema che era già al collasso, in territori stremati, con produzioni agricole minacciate e il diritto alla salute pesantemente compromesso. Fa sorridere che nell’ordinanza si trovi la crisi Covid-19 fra i motivi, dato che negli ultimi venti anni si è operato allo stesso modo anche in assenza di misteriosi virus. E fa ancora più sorridere il passaggio secondo il quale tutto questo è finalizzato ‘all’economia circolare con discarica zero’. Un po’ come organizzare pranzi per combattere la fame nel mondo. E non dobbiamo dimenticare le sanzioni che ci piovono addosso dall’Unione Europea per le 22 discariche non ancora bonificate che permangono sul territorio regionale e che stanno costando milioni di euro ai cittadini, che già devono pagare la Tari e ottenere in cambio emergenze. La verità è che siamo di fronte all’ennesimo scempio ambientale frutto di una mancanza di strategia. La logica è sempre la stessa: si producono rifiuti e da qualche parte bisogna metterli”. “L’idea di produrne di meno o di differenziarli in maggior numero – è la critica mossa in conclusione – non è mai stata presa in considerazione, sarebbe controproducente ai fini del sistema discariche. DemA Calabria è al fianco di tutte le comunità che vedranno per l’ennesima volta messo in pericolo il proprio territorio; invitiamo i sindaci, i comitati, le organizzazioni e le forze politiche a farsi sentire e a non sottostare a logiche obsolete, vecchi modus operandi, sfregi al territorio”.