Emergenza cinghiali, il sindaco di Montepaone invitato a ritirare l’ordinanza per gli abbattimenti: “Ora tutti sanno che la responsabilità è solo della Regione”

Da ormai diversi anni, il territorio regionale è invaso da cinghiali, la cui proliferazione incontrollata è divenuta una vera e propria emergenza. Si moltiplicano le segnalazioni di cittadini che incontrano intere famiglie di ungulati anche in prossimità delle abitazioni; non si contano più gli incidenti stradali causati da questi animali selvatici.
Da ormai diversi giorni un cinghiale di grossa taglia pare essersi stabilito nel centro abitato di Montepaone Lido. Sono giunte numerose segnalazioni di avvistamenti con tanto di prove video la cui riproduzione è divenuta virale sui social.


Il sindaco di Montepaone, preso atto della situazione e nell’ambito dei propri poteri di autorità di sicurezza pubblica, ha ritenuto di adottare un’ordinanza contingibile e urgente, per ordinare “la cattura e/o l’abbattimento di cinghiali selvatici allo stato brado che siano potenzialmente pericolosi in quanto sconfinando dai loro habitat naturali si avvicinano all’abitato, nelle zone centrali o periferiche del Comune di Montepaone”. Tanto è stato deciso per prevenire pericoli per la sicurezza stradale e per la sicurezza pubblica, e anche perché i cinghiali possono essere vettori potenziali di specifiche malattie infettive.
L’altro ieri è pervenuta presso l’Ente locale la nota della Regione Calabria la quale, su segnalazione di una associazione animalista, ha invitato il sindaco del Comune di Montepaone ad annullare in via di autotutela la propria precedente ordinanza ritenendo che la stessa “invade il Campo giurisdizionale dell’Ente preposto, ovvero la Regione”.
“Pur ritenendo erronea la nota della Regione Calabria, la quale ha ignorato i poteri propri del sindaco quale massima autorità sanitaria e di sicurezza pubblica, e la sussistenza di tutti i presupposti per l’adozione di ordinanza contingibile e urgente- sostiene il sindaco Mario Migliarese – l’invito è stato accolto e annullato il provvedimento.
Da oggi dunque, cittadini e amministratori, sanno con certezza che ogni competenza e responsabilità per le situazioni legate alla presenza dei cinghiali nei centri abitati è di esclusiva pertinenza della Regione. Il Comune e il sindaco non hanno specifici poteri.
La Regione – aggiunge – ha rivendicato che sin dal 2015 è impegnata per affrontare l’emergenza. Il problema è che i risultati non si vedono. L’emergenza, che tale non è più essendo ormai cronicizzata, continua e si aggrava. Gli avvistamenti proseguono senza sosta. È di qualche giorno fa la notizia di un pastore aggredito insieme al suo gregge da un branco di cinghiali. Sempre più spesso le strade sono interessate dalla presenza di grossi massi spinti in strada dai cinghiali. I comuni peraltro sono anche chiamati ad affrontare i costi per la rimozione delle carcasse dalle strade. Costi che in base a quanto sostenuto dalla Regione da ora in poi saranno addebitati alla stessa.
Ci si attende dalla Regione che, con la stessa solerzia con la quale ha rimarcato le proprie sfere di competenza – conclude – adotti provvedimenti tangibili che producano risultati visibili per garantire la sicurezza e incolumità di tutti”.

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