Emergenza cinghiali, il Parco delle Serre pronto ad interventi drastici

L’incremento incontrollato delle popolazioni di cinghiale sul territorio del Parco regionale delle Serre sta creando numerose problematiche che superano enormemente le criticità riscontrate negli anni precedenti.

“I cinghiali – sostiene il commissario dell’Ente di tutela ambientale, Mimmo Sodaro – sono ormai fuori controllo con una densità di animali per ettaro al di sopra del sopportabile dall’uomo e dalla natura. Oramai periodicamente si susseguono segnalazioni di incidenti stradali e danni ai fondi agricoli senza riuscire mai a poter intervenire in maniera rigorosa e incisiva in virtù della trasversalità delle competenze territoriali”. Per tale motivo, il Parco delle Serre ha avviato una serie di interventi programmatici per quantificare l’enorme disagio che l’intera comunità del Parco è costretta a subire. In particolare, è stato avviato sin dai primi mesi dello scorso anno presso la sede di via Santa Rosellina uno specifico tavolo tecnico finalizzato al censimento e alla raccolta dei dati che giungono periodicamente dalle Prefetture, dai sindaci, dalle Asp, dai Carabinieri Forestali, dalle associazioni agricole, da segnalazioni di privati cittadini, dal Comitato di Contenimento del cinghiale e dai vari Ambiti territoriali di caccia. “Come sostengo da tempo – insiste Sodaro – è necessario affrontare questa delicata questione su un piano più sistemico e generale, intervenendo con attività di controllo in tutto l’arco dell’anno. L’emergenza cinghiali nel nostro territorio va affrontata con mezzi e modalità diverse e più incisive rispetto a quelle utilizzate sino ad ora attuando in tempi rapidi un piano integrato per la programmazione e la pianificazione del prelievo venatorio e del controllo”. Grazie ai dati forniti da diversi studi di monitoraggio commissionati dall’Ente Parco e realizzati da professionisti del settore che hanno stimato, con annesse fotografie, una popolazione di cinghiali sei volte maggiore rispetto a quella sostenibile dal territorio del Parco, è evidente che è arrivato il momento di dovere attivare tutte le misure, anche le più drastiche, per contenere tale popolazione e limitare i danni per tale territorio. “Il Piano per la gestione del cinghiale – precisa Sodaro – deve prevedere non solo le attività di abbattimento straordinario dei cinghiali ma anche le misure di prevenzione del danno utilizzando vari strumenti di cattura e di dissuasione all’accesso nei fondi agricoli. L’obiettivo del piano di selezione dovrà essere quello di raggiungere una densità di popolazione del cinghiale compatibile con l’attività agricola e la sicurezza stradale”.
A tal riguardo l’Ente Parco ha inviato lo studio di monitoraggio della specie cinghiale all’interno del territorio di competenza all’Ispra (Ministero Ambiente) per il necessario parere, così da permettere il prosieguo del progetto di controllo della specie cinghiale (Sus scrofa) avviato dal’Ente.
Il commissario, in questa fase, si augura che “l’Ufficio della Regione Calabria competente dia la necessaria collaborazione tecnica e finanziaria, peraltro già richiesta, per l’attuazione dell’intervento di controllo della specie di che trattasi, in considerazione della grave situazione in cui versa la problematica dei danni arrecati dalla specie cinghiale sia alle colture agricole che per gli incidenti stradali, creando uno stato di allarme nelle comunità che insistono in questi territori”.

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