Elezioni regionali, Serra è senza rappresentanza: Censore e Tassone rimangono fuori

Dopo 16 anni, Serra San Bruno torna a non avere una rappresentanza in Consiglio regionale. Nelle ultime quattro tornate regionali, la città della Certosa era sempre riuscita ad avere un proprio esponente nel parlamentino calabrese (prima Bruno Censore, poi Censore e Nazzareno Salerno, infine Luigi Tassone), stavolta il responso delle urne non lascia scampo.

Non ce l’ha fatta Censore (336 preferenze a Serra) candidato con la lista di Oliverio che si è inchiodata ben al di sotto del quorum necessario e non ce l’ha fatta Tassone (663 preferenze a Serra) che nella lista del Pd non è riuscito a piazzarsi nelle primissime posizioni. Forse ha inciso la spaccatura fra i due o forse è proseguita una tendenza per la quale ormai a Serra anche i candidati non locali “entrano” con facilità. O forse quell’area politica non ha più lo stesso peso elettorale di prima. È semplice infatti notare una “polverizzazione” del voto, fenomeno diametralmente opposto rispetto a quello del passato quando le preferenze venivano ripartite quasi esclusivamente fra Salerno e Censore. Negli ultimi anni è emersa inoltre una delusione che ha allontanato i cittadini dalle urne, ma questo è riscontrabile ovunque.

Restano dei referenti serresi di consiglieri, ma – almeno sulla carta – non è la stessa cosa. 

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