
“Considero la politica uno strumento per indirizzare e programmare lo sviluppo economico della comunità. Una mission che per un professionista del sociale assume maggiore rilevanza nella difesa delle classi meno abbienti, nel superamento degli ostacoli che si frappongono alla realizzazione dell’individuo per come previsto dalla costituzione. In una Regione dove la forbice tra ricchi e poveri ed il cosiddetto ascensore sociale si è allargato negli ultimi anni ed è il più alto rispetto alle altre regioni, come riportato dall’ultimo rapporto Eurostat, ho pensato e creduto che mettere in campo l’esperienza maturata nel settore delle politiche sociali al servizio della mia regione possa contribuire a migliorarne le condizioni”.
È quanto sostiene Danilo Ferrara, candidato al Consiglio regionale nella lista “Io resto in Calabria”, che fa capo alla coalizione guidata da Pippo Callipo.
“Purtroppo – sostiene Ferrara – le cronache nazionali e le statistiche restituiscono il quadro di una regione agli ultimi posti per quanto riguarda la situazione socio-economica. Ritengo però che bisogna partire dalle note positive esistenti, dalle risorse culturali e ambientali di inestimabile valore e, al contempo, invertire la rotta soprattutto per quanto riguarda le modalità gestionali, mettendo ai primi posti trasparenza, legalità, competenza e meritocrazia. So – aggiunge – che possono sembrare slogan da campagna elettorale, ma penso veramente che la politica debba dettare le linee di sviluppo e lasciare alle professionalità tecniche più capaci l’organizzazione delle strategie per sviluppare le linee e raggiungere gli obiettivi. Si tratta di una condizione ormai improcrastinabile per creare le condizioni affinché abitare in Calabria divenga motivo di orgoglio per i nostri giovani”.
Ad avviso di Ferrara , “la Calabria è all’ultimo posto delle classifiche nazionali per spesa sociale pro-capite. Per superare questo gap non basta implementare gli investimenti attingendo alle risorse comunitarie, ma è necessario che le politiche sociali debbano uscire dalla marginalità ed assumere un ruolo primario non solo nella specifica materia dell’assistenza, ma più in generale, nella programmazione della strategia complessiva di sviluppo della Calabria.
In una terra inclusiva, le politiche sociali devono essere pensate oltre il canale assistenziale ed organizzate tenendo presente l’integrazione tra i livelli della persona e quello del sistema, elaborando percorsi di pari opportunità che incidano sul cambiamento degli stili di vita e anche della struttura socio-economica. Esse devono essere pensate come politiche attive che sollecitino il coinvolgimento delle persone, degli operatori, degli attori economici e sociali attraverso la costruzione condivisa di progetti che abbiano come obiettivo il perseguimento di un beneficio per l’intera comunità e favoriscano la mobilità sociale dei ceti meno abbienti.
In tale visione le politiche sociali perdono la veste di intervento residuale e si collegano direttamente alle azioni messe in atto in altri settori come quello dell’istruzione, della cultura e dello sport, della conciliazione dei tempi di vita e lavoro e anche dei settori produttivi”.
Per Ferrara “l’efficacia dell’azione di un consigliere dipende chiaramente se è parte della maggioranza di governo, come io auspico. Come ha più volte affermato il candidato alla Presidenza Pippo Callipo, le azioni prioritarie scaturiranno dall’analisi della situazione e dai tavoli tecnici che saranno costituiti sulle singole problematiche, a partire dalla sanità, nota dolente del panorama regionale. In ogni caso posso garantire che il mio impegno sarà massimo rispetto a tutte le pratiche che possono determinare un cambio di rotta alla nostra terra, nel segno dei principi che ho prima citato. La mia azione sarà certamente più propositiva nelle materie per le quali ho maggiore competenza, le politiche di welfare, il cui sviluppo è ormai indifferibile perché mette a rischio la stessa coesione sociale in alcune aree della regione”.