
Vai a capire se sia motivo di critica che il candidato sindaco della Lega, supinamente digerito dagli stomaci forti del centrodestra di Reggio Calabria, appartenga alla stirpe di Carneade di cui rappresenta un poco nobile epigono. Perché, anche nel pomeriggio riservato alla investitura pubblica dal suo dante causa, Matteo Salvini, è riuscito a convincere tanti che, se avesse taciuto, la figura sarebbe stata certo più onorevole. Niente di che, per carità: tutto dimensionato rispetto al livello della figura scelta a sproposito da “Capitan Papeeete”, ad oltre 1200 chilometri da Reggio Calabria e nella beatissima inconsapevolezza dei rappresentanti locali del suo stesso partito e del resto della coalizione. Però, piccoli dettagli che convincono l’esercito degli scettici circa l’inettitudine del soggetto in questione. Confermando una assoluta e radicale incapacità di cogliere il senso profondo della politica, è arrivato perfino a dire pubblicamente che egli raccoglierà un numero di consensi superiore a quello delle liste che ne sostengono la claudicante corsa verso Palazzo San Giorgio. Di fronte ad affermazioni così sconclusionate, viene davvero da pensare che non abbia contezza minima della realtà circostante.
E’ anche sfortunato, certo, perché non può dire di essere circondato da menti lucide se è vero come è vero che sono diversi gli esponenti del centrodestra ancora fiduciosi in merito ad una assurda vittoria al primo turno: ipotesi irrealizzabile fuori dal novero delle opzioni sul tavolo delle previsioni. Chi sostiene il contrario si autodenuncia o come bullo votato alla provocazione o come rozzo analfabeta della politica. Il dubbio, in alcuni casi, è che entrambe le caratteristiche possano convivere nelle medesime figure. Alcune di esse, del resto, sono le stesse che credono alla spassosissima favoletta del Super Tecnico che Salvini avrebbe messo a disposizione della città di Reggio Calabria, come noto nel cuore di “Capitan Papeete” fin dai tempi della sua fanciullezza. Dalla narrazione ingannevole messa insieme alla meglio, addirittura, i megafoni salviniani hanno venduto il segretario comunale in pensione come il manager senza la cui perizia il già Ponte Morandi di Genova, tragicamente crollato il 14 agosto di di due anni fa sarebbe ancora un cumulo di macerie. Peccato che, analizzando nel dettaglio i giornali genovesi, di queste gesta eroiche non ci sia traccia alcuna. Nessun riscontro, neanche il più insignificante: ciò che si trova sulla stampa ligure a proposito del burocrate in pensione che vive a Massa e lavorava a Genova riguarda soltanto una sua particolare diligenza burocratica nel favorire la velocizzazione delle pratiche edilizie. Non necessariamente una peculiarità imprescindibile in una città come quella di Reggio Calabria dove una delle emergenze sarebbe quella di abbattere le migliaia e migliaia di obbrobriose costruzioni abusive, non quella di edificare a spron battuto. A dire la verità, c’è stata un’altra vicenda genovese di cui si trova riscontro nel passato sotto la Lanterna del candidato sindaco della Lega: essersi messo di traverso rispetto al patrocinio deciso dal Municipio Ponente di un evento sui diritti legato al Liguria Pride. Nulla di notevole, soprattutto se si pensa che nel corso dell’esperienza ligure, ha avuto l’encomiabile merito di aver insegnato il dialetto della provincia reggina al sindaco di Genova, Marco Bucci. Un idioma che, sicuramente, gli sarà servito lì più di quanto gli sia stato utile nel corso della presentazione svoltasi nel tardo pomeriggio di lunedì, tenuto conto che, insieme a lui, a rivolgersi alla platea dei presenti non figurava nemmeno un reggino: dalla cosentina Jole Santelli alla catanzarese Wanda Ferro, passando per il milanese Matteo Salvini, tutti a dimostrare quanto considerato e influente sia l’organigramma locale. La giornata di ieri passerà alla storia in ogni caso perché il burocrate in pensione che vive a Massa e lavorava a Genova, a sorpresa, senza preavviso, ha tirato fuori dal cilindro la soluzione per evitare che manchi l’acqua nelle case dei reggini: investire nella rete idrica. Un colpo di genio stupefacente, ma d’altra se uno è Super Tecnico…