Elezioni Politiche. Vacilla la coerenza del M5S: scoppia il caso Vono

L’avvocato Silvia Vono, vicepresidente del Comitato Trasversale delle Serre, sarà mossa da una passione politica talmente travolgente da rischiare di mandare in tilt i meccanismi che regolano la memoria personale. Nella confusione tipica dei giorni che precedono la presentazione delle liste elettorali in vista dell’appuntamento cruciale del 4 marzo, infatti, avrà dimenticato, pur di ottenere la candidatura con il Movimento 5 Stelle, di essere stata componente della Giunta comunale di Soverato presieduta dal PD Ernesto Alecci, per uno scherzo del destino, peraltro, anch’egli candidato nella competizione appena iniziata per il rinnovo delle Camere. Francamente poco convincente appare la difesa accordata dal M5S, secondo cui: “All’epoca il sindaco di Soverato non era in quota PD, ma espressione di una lista civica, così come la stessa Vono. Alecci risulta esser passato al PD solo a gennaio di quest’anno”. Chiunque, infatti, sa che nella stragrande maggioranza dei casi, le elezioni comunali sono il terreno di contesa di liste civiche che mascherano le reali bandiere politiche di appartenenza. L’avvocato Vono, forte dei 305 voti incassati il 31 maggio 2015, fece il suo ingresso trionfale nell’Esecutivo, sfruttando anche l’attivismo maturato nel passato al vertice del Circolo comunale dell’Italia dei Valori. Una sintonia, quella con il centrosinistra, che si sarebbe manifestata anche con il sostegno accordato, durante la campagna elettorale precedente le ultime Regionali, a Flora Sculco. A prescindere dagli aspetti formali e regolamentari, non appare questo un percorso adatto a chi si propone all’elettorato in qualità di rappresentante, per il collegio uninominale Catanzaro-Vibo, di una forza politica anti-sistema, ribellistica e che ha messo nel mirino il Partito Democratico del Renzi “affamatore delle masse di diseredati”.

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