Elezioni Politiche. Oliverio si lagna: “Le liste PD hanno lasciato ferite aperte”

Il metodo ed il merito che hanno accompagnato, nel Partito Democratico, le scelte accidentate dei candidati sono stati motivo di attriti e polemiche furiose in tutta Italia. Conseguenze altrettanto nefaste, e non poteva essere altrimenti, si sono registrate in tutti gli angoli della Calabria. Non c’è da dubitare, peraltro, che la scia di accuse e recriminazioni si allungherà fino al 4 marzo, data delle elezioni Politiche, ed oltre. In un contesto già reso caotico da un partito talmente spappolato da non riuscire, per esempio a Reggio, ad allestire uno straccio di congresso provinciale, le faide in queste ultime settimane sono state particolarmente sanguinose. Non stupisce, allora, che di fronte ad una guerra che coinvolge e travolge tutto e tutti, Roma abbia voluto decidere senza prendere nella minima considerazione i piagnistei e le preghiere che si alzavano dalle lontane province dell’impero (peraltro in via di sgretolamento). E non meraviglia nemmeno che il presidente della Regione, che in altre epoche avrebbe avuto, se non altro per il ruolo ricoperto, l’autorevolezza ed il potere necessari per essere determinante, a giochi fatti non abbia potuto far altro che lanciare strali all’indirizzo del Nazareno. Finge, Mario Oliverio, di non conoscere la sua debolezza, interna ed esterna ai confini regionali, e sbraita contro un’operazione durante la quale lui ed i capetti calabresi non  hanno toccato palla. “La presentazione delle liste è sempre un passaggio che lascia scontenti e che lascia aperte ferite” ha ammesso entrando nel Palazzo che ospita la Prefettura a Reggio, convocato per una riunione avente ad oggetto la drammatica condizione dei cittadini extracomunitari che vivono nella tendopoli di San Ferdinando.  Il livello nazionale ha deciso, unilateralmente, di troncare qualsiasi trattativa con quello regionale e “questo – secondo il capo dell’Esecutivo calabrese– crea difficoltà con il rischio di determinare distacco tra i cittadini e i partiti. Non mi riferisco a singole scelte. Il PD poteva fare di più. Si è corretto in parte. Ma poteva fare di più”.

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