Elezioni europee, Luigi Tassone parte da Serra: “Con il centrodestra solo regressione, questo territorio deve tornare ad avere centralità politica”

Dare peso al territorio, rafforzare l’idea dell’inclusione, ripartire da un’Europa più giusta. Con questi principi ispiratori, ha avuto luogo a palazzo Chimirri la manifestazione di apertura della campagna elettorale di Luigi Tassone, alla quale hanno preso parte, oltre ad iscritti e simpatizzanti del Pd, anche amministratori locali e dirigenti di partito.

Dopo le riflessioni introduttive del segretario di Circolo Biagio Damiani, che ha intravisto l’occasione per portare nel Parlamento europeo “le nostre preoccupazioni e i nostri bisogni”, il vicesindaco di Spadola Antonio Rosso ha evidenziato la “resipiscenza del sovranismo in Europa che rischia di portarci indietro di 60 anni” e ha rilevato che “occorre ridare dignità e un ruolo da protagonista a questo territorio”. “Serra San Bruno – ha infatti spiegato – è un’anomalia rispetto al passato, quando non veniva permesso a politici provenienti da fuori di saccheggiare il territorio”. Brevi ma intensi i passaggi di Enzo Insardà, in rappresentanza della Federazione provinciale del Pd, che ha confrontato il progressismo con il populismo, e della consigliera regionale Amalia Bruni, che ha posto l’accento sul ruolo dell’Europa nei processi di sviluppo. Questo tema è stato ripreso dalla presidente regionale del Pd e vicesindaco di Catanzaro Giusy Iemma, che ha ribadito che “l’Europa incide sulla vita quotidiana di tutti i cittadini, anche se ancora qualcosa va cambiato, come il modello di funzionamento”.

Ad infiammare il pubblico di casa ci ha pensato Luigi Tassone , che ha preliminarmente rimarcato che “il nostro territorio deve ritornare ad avere una centralità politica” senza dimenticare di accennare all’esigenza di “costruire un’alternativa politica anche in Calabria” e “rafforzare un’Europa dei popoli”. La consultazione elettorale è stata vista come “un bivio” perché “da una parte c’è una destra nazionalista che porta avanti l’autonomia differenziata che comporta meno servizi e meno infrastrutture e dall’altra c’è il Pd che vuole un’Europa più umana e che costruisce le condizioni per la pace”. Le critiche di Tassone hanno investito tanto il Governo nazionale che “sta distruggendo le aziende del Sud con la cancellazione della decontribuzione” quanto quello regionale, con il quale si sta vivendo “una stagione di regressione”. Nel mirino soprattutto Roberto Occhiuto che “da commissario alla Sanità sta affossando le aree interne: eliminare l’assistenza sanitaria nelle zone montane è un atto di delinquenza politica”.

Non meno severo nei confronti del centrodestra il senatore e segretario regionale del Pd Nicola Irto, che ha riconosciuto la necessità di rinnovare un partito che “per troppo tempo è stato commissariato e senza senso di comunità”. Ma oggi “il Pd vuole ricostruirsi e rigenerarsi, è aperto a chi vuole lavorare e non a chi intende campare di rendita”. Poi l’attenzione è stata rivolta alla partita dell’8 e del 9 giugno perché “per cambiare l’Europa serve votare le forze progressiste ed europeiste”. Inoltre, “il voto europeo ha una valenza rispetto a quello che Meloni e Occhiuto non stanno facendo”.

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