
Con ancora di fronte agli occhi le immagini da Terzo Mondo, umilianti per il genere umano, che hanno visto bambini di una scuola di Reggio andare a lezione con coperte addosso per il freddo, a causa del mancato rifornimento di gasolio per i sistemi di riscaldamento, siamo qui – allarga le braccia sconsolato Giuseppe Minnella, Portavoce della Federazione provinciale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore – nuovamente costretti ad intervenire per l’ennesima aberrante azione ‘falcomatiana’.
Anziché nascondersi dalla vergogna per tale episodio, simbolo come sempre della sua abituale incapacità e cattiva amministrazione, il signor Falcomatà continua imperterrito per la sua strada in merito allo svolgimento delle elezioni per la Città Metropolitana.
Appena qualche cortigiano a cui è stato comandato di scrivere: queste le poche ed uniche voci a favore dello svolgimento, domenica prossima, delle elezioni per il rinnovo del Consiglio metropolitano.
Non c’è nulla che tenga di fronte all’inamovibile volontà del sempre più onnipotente signor. Falcomatà: pareri del Comitato Tecnico Scientifico, raccolta firme da parte dei cittadini, interi schieramenti politici e amministratori. Niente di niente”. “Un Consiglio metropolitano – lancia il suo strale il dirigente missino – che si configura illegittimo ancor prima di esser votato: non solo mancano all’appello decine di amministratori di Comuni sciolti, dimissionari o in scadenza che rappresentano oltre 50.000 abitanti della provincia, ma a questi si aggiunge il Consiglio comunale di Reggio Calabria, rappresentante di 180 mila cittadini, che ogni giorno di più si configura come illegittimo ed abusivo per via dei brogli e della truffa elettorale perpetrata durante le elezioni a danno dei cittadini. Se a diversi Comuni è stato impedito di votare a novembre per il rinnovo dei propri organi legislativi non c’è invece, secondo i falcomatiani, tempo da perdere per la Città Metropolitana: una fretta che non si spiega se non con la bramosia di potere di un uomo ormai in preda a crisi periodiche di arrogante megalomania che non solo ha gettato nel baratro una città, ma che aspira a distruggere l’intera provincia: non si spiegherebbe altrimenti l’ingresso della Città Metropolitana nel capitale sociale di società in house finanziariamente moribonde al fine di fornire liquidità per tirare a campare”.
“Stiano attenti i nostri concittadini e amministratori della provincia; questa Amministrazione reggina ha chiara la via: dopo aver annientato e affogato nei debiti la città il piccolo Attila – così lo definisce con sarcasmo Minnella – punta a distruggere e fare lo stesso con l’intero comprensorio provinciale”.