Drapia, Rombolà illustra l’obiettivo di “Il Mediterraneo racconta…”

Si terrà domani alle ore 17,30 a Drapia, nella suggestiva cornice dell’antico mulino “Loiacono”, riportato in funzione proprio di recente grazie alla lungimiranza ed alla determinazione del giovane proprietario Francesco, il primo degli eventi organizzati dal Club per L’Unesco di Vibo Valentia e dalla associazione culturale MedExperince, nell’ambito della Kermesse “Il Mediterraneo racconta…dai mulini ai grani di un tempo”.
L’evento in programma a Drapia apre una serie di manifestazione quest’anno interamente dedicate ai mulini ed ai grani antichi.
L’iniziativa, fortemente voluta dal Comune di Drapia, che la patrocina, unitamente a quelli di Tropea, Filadelfia, Ricadi e Capistrano, rientra in una serie di iniziative che l’Ente guidato dal sindaco Antonio Vita sta portando avanti nel settore agricolo/ambientale.
Ed infatti, “nel rispetto degli impegni presi in campagna elettorale e nella ferma convinzione che nell’ambiente agricolo vi è un patrimonio antico, di notevole valore, da salvaguardare e recuperare, che per troppo tempo è stato trascurato che rischia di scomparire e che, unitamente al turismo, può rappresentare una occasione per la crescita e lo sviluppo socio-economico del territorio, l’Amministrazione comunale sta cercando in tutti i modi di promuovere iniziative utili.
In particolare se ne sta occupando Pino Rombolà, vicesindaco con delega all’Ambiente e all’agricoltura, secondo il quale: “si tratta di recuperare i cosiddetti frutti antichi e dimenticati, cioè prodotti che un tempo venivano coltivati normalmente e che avevano caratteristiche particolari e che se adeguatamente valorizzati potrebbero avere un importante sbocco commerciale…. Sembrano belle parole, ma forse questa volta nel territorio drapiese, grazie alla perspicacia ed alla fermezza di alcuni giovani imprenditori, si sta passando ai fatti”.
Da parte sua, il Comune di Drapia si sta muovendo a 360 gradi per cercare di dare un aiuto tangibile ed una vera opportunità a coloro che ritengono che dall’agricoltura e dal turismo può arrivare una speranza di crescita e di sviluppo socio-economico.

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