Donna malata di Sla maltrattata da medici e infermieri: nove arresti

Sono nove gli infermieri ed i medici finiti in manette e sottoposti al regime della detenzione domiciliare nell’ambito dell’operazione denominata “Urla silenziose”. I provvedimenti sono stati disposti dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro all’epilogo di un’attività investigativa condotta sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dell’Aggiunto Vincenzo Luberto e del sostituto Stefania Paparazzo. Al centro dell’inchiesta la presunta violenta condotta psicologica ai danni di una donna che, a causa della Sla, dal 2012 è completamente bloccata nei suoi movimenti. Teatro della vicenda la clinica “San Vitaliano”, nel capoluogo calabrese. Le indagini, condotte dal Nisa e dal personale della Squadra Mobile, sono state avviate in seguito al racconto fornito dalla vittima. L’accusa mossa nei confronti degli arrestati riguarda il reato di maltrattamenti in concorso aggravati  dall’aver agito per motivi abbietti, ovvero per dispetto o per ritorsione a causa delle continue richieste di assistenza da parte della paziente, abusando dei poteri e violando i doveri inerenti alla loro funzione. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dal 2014 la donna sarebbe stata perseguitata, vessata e pesantemente insultata. Sulla scorta dell’ipotesi formulata dagli investigatori, gli indagati, in diverse occasioni, avrebbero spento l’apparecchio tramite cui la donna comunica, in altre avrebbero spostato il monitor, non dando in tal modo la possibilità al lettore ottico di captare le pupille. Azioni che avrebbero sottratto alla donna l’opportunità di comunicare, leggere, collegarsi sul web o fare telefonate, obbligandola, pertanto, a guardare, impotente, i muri della stanza.

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