Discoteca a Santa Maria, ossimori e tradizioni violate: una riflessione oltre la superficialità

Discoteca a Santa Maria del bosco. Un ossimoro di questa portata non può passare inosservato. “Discoteca all’aperto con Dj set, luci tricolori, area drink e food” è l’evento previsto per il 2 giugno dal calendario di appuntamenti diffuso da Aps Fodi’s, ente gestore dall’area pic-nic di Santa Maria del bosco. Un’iniziativa che magari attirerà tanti residenti e tanti turisti al prezzo però di interrompere una tradizione plurisecolare che vuole silenzio e rispetto nei luoghi santi. Si dirà che Santa Maria non è la Certosa con i monaci in preghiera: vero, ma nell’immaginario collettivo è il posto in cui risiede quella spiritualità di cui noi serresi tanto ci vantiamo e tanto andiamo fieri, di cui ci riempiamo la bocca ad ogni tavolo pubblico o istituzionale. Quella stessa spiritualità che ora siamo (?) disposti a barattare per qualche ora di divertimento e per un numero indefinito di visitatori occasionali. “Per un pugno di dollari” si sarebbe detto nel Wild West.

Visioni conservatrici e progressiste, giovanili e meno giovanili a confronto. C’è chi ritiene questo evento come un normale passo verso la modernità, portatore di un pizzico di sviluppo, e c’è chi – come chi scrive – lo considera più banalmente un affronto a quanti hanno rispettato la volontà di silenzio e contemplazione di San Bruno. C’era un cartello qualche tempo fa nei pressi della scalinata che porta al Santuario, con le immagini recitava “vietato giocare a pallone”. Evidentemente un Supersantos avrebbe potuto disturbare la quiete o dissacrare quei luoghi tanto cari allo spirito e alla memoria, adesso ad un centinaio di metri ci si può dare alla pazza gioia, se possibile con qualche shot in più in corpo.

Finora tutti zitti: con buona probabilità sta bene a tutti e sono solo le colonne di questo piccolo (ma non tanto piccolo) giornale on-line a sollevare un (inutile?) polverone. A cittadini, semplici e meno semplici, a fedeli e meno fedeli sta bene? Alla politica sta bene? Aspettiamo cosa diranno la prossima primavera dai palchi sulla spiritualità bruniana e sulla valorizzazione delle tradizioni. 

Ma forse spirito e tradizioni nell’epoca dei silenzi assordanti (altro ossimoro) della politica, della frenesia e della secolarizzazione sono concetti superati.

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