E’ definitiva la condanna inflitta a Scopelliti: 4 anni e 7 mesi di reclusione

Per uno strano scherzo del destino, nel giorno in cui è filtrata la notizia che l’intera Giunta Falcomatà in carica all’epoca dei fatti, ad eccezione dell’ex assessore comunale alle Attività produttive, Mattia Neto, con l’avviso di conclusione indagini disposto dalla Procura della Repubblica, è ormai ad un passo dal processo per la brutta storia della delibera relativa al “Miramare”, si è consumato il destino giudiziario di Giuseppe Scopelliti. Condannato in primo grado a 6 anni di reclusione, poi ridotti a 5, accompagnati dall’interdizione perpetua dai pubblici uffici, dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, l’ex presidente della Regione è giunto all’epilogo del cosiddetto “Caso Fallara”. La Corte di Cassazione ha emesso il verdetto: a fronte di una richiesta, formulata dal Procuratore Generale di respingere i ricorsi avanzati dagli avvocati difensori degli imputati e, dunque, di confermare la sentenza emessa dai giudici di secondo grado, i magistrati della Quinta Sezione del Palazzaccio si sono limitati ad una riduzione di cinque mesi portandola così a 4 anni e 7 mesi. Più tenue anche la pena dell’interdizione, che è stata fissata in 5 anni. Sul banco degli imputati, oltre al cofondatore del Movimento Nazionale per la Sovranità, sedevano i tre revisori dei conti degli anni finiti nel mirino degli inquirenti: Domenico D’Amico, Ruggero Alessandro De Medici e Carmelo Stracuzzi.  Abuso d’ufficio (oggi dichiarato prescritto) e falso in atto pubblico erano i due reati contestati a Scopelliti. Ai tre professionisti, invece, era stata inflitta una condanna a 2 anni e 4 mesi e la loro posizione è rimasta invariata in quanto la Suprema Corte ha rigettato i loro ricorsi. Al termine del primo dibattimento processuale era stata loro inflitta una pena  a 3 anni e 6 mesi. Secondo quanto emerso in sede processuale, i quattro si sarebbero resi responsabili di quelle condotte illecite che Orsola Fallara, dirigente del Settore Finanze e Tributi suicidatasi ingerendo acido muriatico nel dicembre del 2010, utilizzò per artifici contabili tali da dar vita a bilanci truccati.

Contenuti correlati

Commenta per primo

Lascia un commento