
Mentre la maggioranza politica calabrese si pavoneggia tra ministri, manager ed imprenditori ospiti del “Cantiere” allestito da Mario Oliverio e, contemporaneamente, si impegna con spirito di abnegazione e massimo sforzo intellettuale nella spartizione di poltrone dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, piombano, dall’alto dell’oggettività, i numeri del Regional Yearbook 2017 della cui pubblicazione si occupa l’Eurostat. Ebbene, la Calabria risulta essere una delle sei regioni dell’intero Continente europeo a non essere capace di offrire un lavoro nemmeno alla metà dei suoi abitanti. A fronte di una media nazionale che raggiunge il 57,2%, nel territorio calabro soltanto il 39,6% dispone di un lavoro. Si tratta di statistiche che fotografano la situazione del 2016. Un anno durante il quale, nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 64 anni, nell’Unione Europea è risultato essere occupato in un’attività lavorativa il 71,1% della popolazione. Precedono la Calabria le altre regioni meridionali: 44,3% in Puglia, 41,2% in Campania, 40,1% in Sicilia.
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