D’Agostino: “La prevenzione è essenziale per battere la mafia”

“Giovanni Falcone diceva che la mafia è un fenomeno umano quindi sociale, politico, economico, pertanto riveste un ruolo fondamentale nella crisi profonda in cui versa la nostra società”. È quanto sostiene il segretario cittadino del circolo “La Valle del Mesima” di Fratelli d’Italia, Francesco D’Agostino, secondo il quale “si può affermare, senza paura di essere smentiti, che le organizzazioni criminali non conoscono crisi, non hanno paura del Covid, della guerra, della cassa integrazione neanche dei licenziamenti, anzi diciamo pure che sono capaci di spingere molti lavoratori ad accettare offerte di manovalanza”. “Mentre per i lavoratori autonomi – spiega D’Agostino – le difficoltà di accesso al credito legale aumentano, causa mancanza di sensibilità delle istituzioni, le organizzazioni mafiose, grazie al giro d’affari dell’usura, aumentano il loro ‘fatturato’ di svariati miliardi di euro. A farne le spese sono gli imprenditori, i commercianti. Infatti, nel mondo degli esercizi commerciali l’usura trova  le sue vittime più appetibili”.

“Da uno studio recentemente fatto – aggiunge – pare che siano oltre 200mila i commercianti colpiti, con circa 600mila posizioni debitorie, cioè indebitati con più strozzini. Cresce l’usura di giornata cioè soldi prestati al mattino e restituiti la sera con un interesse del 10%. Va segnalato pure come il racket si adegui ai tempi, perché gli estorsori aprono partite Iva offrendo beni e servizi apparentemente legali imponendo ai malcapitati l’obbligo di acquisto di cose inutili. È pizzo anche il pagamento in natura come banchetti di matrimoni o battesimi ‘offerti’ alle famiglie mafiose. Così come è costante l’attenzione delle organizzazioni criminali sulle attività commerciali turistiche e della grande distribuzione, infatti, i centri commerciali risultano essere funzionali al riciclaggio del denaro sporco grazie al grande flusso del contante fresco. È chiaro che questo è un problema che va affrontato con determinazione altrimenti poche o nulla saranno le soluzioni. La politica, dal canto suo, ha affrontato il problema ‘ndrangheta o mafie a fasi alterne, spesso sull’onda dell’emozione causato da un forte dolore collettivo o per uno scandalo, ma non con la dovuta energia. Evidentemente per citare una frase del compianto Paolo Borsellino ‘politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio:o si fanno la guerra o si mettono d’accordo’. D’altronde non è la prima volta che accade che politici spregiudicati si rivolgono alle organizzazioni criminali per essere eletti evitando, così, i grandi sacrifici della campagna elettorale, causando un vuoto che avrebbe dovuto essere colmato da persone più capaci e oneste. Per questo – conclude – corre l’obbligo, a noi tutti, di salvaguardare il contesto socioeconomico della nostra regione, facendo prevenzione e provando a scuotere le coscienze, per bloccare, ovunque sia possibile, l’espandersi di questo male”.

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