Cosenza, “Legittimamente” scuote Occhiuto e Nardi: “Il Comune non paga i dipendenti, debiti per milioni di euro”

“L’attuale dirigente al bilancio del Comune di Cosenza, Giuseppe Nardi, incaricato dal Comune per le sue elevatissime capacità manageriali, sostiene che la Corte dei Conti avrebbe dovuto avvisare per tempo l’amministrazione comunale che il bilancio del Comune era falsato.

Va ricordato che nel 2014 l’assessore al bilancio, Vigna, affermava pubblicamente ‘Abbiamo reso il nostro bilancio più trasparente… stralciando circa 70 milioni di crediti inesigibili, che erano quelle somme che venivano inserite negli anni precedenti per approvare equilibri di bilancio che in realtà erano fasulli, in quanto le entrate previste non si sarebbero mai realizzate […]Dopo 20 anni, e sottolineo 20, di dissennata amministrazione, che aveva creato 130 milioni di euro di debiti, più 30 occultati, io credo che questo sia un buon risultato, perchè poi gli effetti diretti si avranno sui cittadini…’”.
Parte da qui l’associazione “Legittimamente” per illustrare le proprie preoccupazioni sulla situazione finanziaria del Comune di Cosenza.
“Alla luce delle dichiarazioni dell’assessore Vigna (lo stesso che insieme a Dattis preparò il piano di riequilibrio finanziario pluriennale e che ora ha un incarico di consulenza) – sostiene la compagine guidata da Katya gentile – considerato pure il fatto che Nardi, dopo il pensionamento di Dattis, da circa tre anni nella sua qualità di dirigente, ha collaborato con lo stesso assessore e con il sindaco (ricordiamo che attualmente detiene la delega al bilancio), ci si domanda se l’attribuzione di gravi responsabilità alla Corte dei Conti non si sia trasformata in un clamoroso boomerang.
Di fatto, con la frase ‘se ci avessero avvertito prima…’ lo stesso dirigente ammette che ci sono seri problemi nel bilancio, e che lui, chi lo ha preceduto e le società incaricate esternamente e lautamente retribuite, apparterrebbero alla categoria degli incompetenti, o peggio, a quella dei lestofanti, che, a voler essere magnanimi, avrebbero finto di non vedere e di non capire”. Nascono così una serie di puntualizzazioni: “Bisogna, a questo punto, rimarcare vigorosamente che il primo organismo di controllo è il Collegio dei Revisori dei Conti e che lo stesso, ha trasmesso le relazioni semestrali (citate nella ormai famosa delibera 66) da cui sono emersi gli scostamenti economico-finanziari registrati dalla Corte dei Conti, anche al dirigente preposto, lo stesso Nardi, ed al primo cittadino nella sua doppia veste di sindaco e di assessore al bilancio. Tanto dovrebbe bastare a non farli ‘cadere dal pero’. In vero, con il suo dire, l’illustre dirigente esterno, smentisce non solo se stesso, ma pure le asserzioni trionfanti e compiaciute di Vigna e dello stesso Occhiuto che, ricordiamolo, sono state ribadite fino a qualche mese fa. Ovviamente non possono passare inosservate neppure le dichiarazioni del sindaco durante l’ultima assise comunale, il quale, oltre a ribadire le affermazioni di Nardi, ha aggiunto che un eventuale dissesto non andrebbe ad intaccare le tasche di tutti i cittadini, perchè basterà sospendere il suo staff ed i suoi incaricati di fiducia per rimettere le cose a posto. Una cosa assolutamente indolore, a dir suo”.
Per “Legittimamente”, però, “tutti i gravi rilievi dichiarati nella delibera 66 della Corte dei Conti e le conseguenze che potrebbero scaturire da un malaugurato dissesto, (oggi ancora più evidente, anche alla luce dei presunti contenuti delle controdeduzioni), purtroppo, non si risolveranno con il solo taglio di staff, dirigenti e consulenze, per come asserito dal sindaco, cercando, così, di sminuire la portata del danno. Per agevolare il ragionamento, riepiloghiamo sinteticamente: debiti occulti (per milioni di euro); anticipazioni di tesoreria mai restituite (per milioni di euro); debiti da espropri e contenziosi (per milioni di euro); debiti da pignoramenti (per milioni di euro); debiti non riconosciuti alla Regione, e non solo (per milioni di euro); piani di rientro disattesi (per milioni di euro); tributi mai incassati (per milioni di euro); aumento imprevisto della spesa corrente; grave squilibrio finanziario Amaco (anche qui, milioni di euro).
Ora – rileva ancora l’associazione – facendo proprio il conto della serva, se al totale di tutte queste voci è sottratto il totale della spesa sostenuta per lo staff del sindaco (che supera il milione di euro all’anno), siamo costretti a pensare che chi sostiene che possa bastare questa misura a riequilibrare la situazione debitoria comunale, mente sapendo di mentire.
Questa sintesi, assolutamente provvisoria, oltre a dare orientativamente la misura del problema, dovrebbe darci uno spunto di riflessione per il bene della nostra città: quanto possono ritenersi affidabili le dichiarazioni di chi ci ha messo in questa condizione, con il suo metodo creativo, illegittimo ed illegale di amministrare la cosa pubblica?
In conclusione, dopo le nostre considerazioni ad alta voce, non possiamo sottrarci dal rivolgere una domanda a quest’amministrazione, sperando almeno in una risposta di senso compiuto: come mai, ad oggi, i dipendenti comunali non sono stati pagati? Non ci spieghiamo se ciò possa dipendere più dal fatto che la Corte dei Conti non li abbia avvisati per tempo o più dal fatto che a breve sparirà lo staff del sindaco e (puff!) tutto si risolverà in un battibaleno (questo ovviamente solo nel fantastico mondo di Occhiuto ed i suoi giocolieri)! Ironia a parte, forse, il mancato pagamento dipende da un’anticipazione di tesoreria mai restituita che, una volta rilevata dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti, finalmente lega le mani anche a chi finora ha voluto chiudere un occhio e … ‘volemose bene!’.
Ma siccome a Cosenza non finiamo mai di stupirci – è la conclusione – in una delirante intervista di queste ore, il sommo architetto-economista dichiara di aver diffidato, addirittura, la Tesoreria comunale, ossia Banca Carime per non aver pagato gli stipendi. Ora, immaginate: vi hanno elargito un prestito e voi non avete restituito né il capitale, né gli interessi, qual è la cosa più coerente e sensata che vi viene in mente di fare? Denunciare la banca, no? Intelligenti pauca!”.

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