
Non è per nulla solido il “tavolo” messo su da Francesco Cannizzaro con l’intento di far sedere attorno ad esso coloro che decideranno prospettive e candidato della coalizione di centrodestra in vista delle prossime elezioni comunali.
L’interpartitica che si sarebbe dovuta svolgere questa mattina alle 11 è stata rimandata a data da destinarsi. A declinare l’appuntamento sono stati, in perfetta simbiosi, i due partiti sovranisti: Lega e Fratelli d’Italia. Il primo avrebbe dovuto essere presente con il deputato Domenico Furgiuele ed il consigliere comunale Emiliano Imbalzano, il secondo con il consigliere regionale Alessandro Nicolò ed il consigliere comunale Massimo Ripepi. Deleterio l’incrocio con la matassa ancora tutta da sbrogliare per la candidatura alla presidenza della Regione, ma ancor più dannosa la sprovvedutezza con cui il deputato di Forza Italia ha inteso chiamare a raccolta i rappresentanti di forze politiche oggi forti di un consenso, superiore o pari, a quello vantato dagli “azzurri”. E’ vero che il parlamentare berlusconiano si è assunto un onere rilevante nel voler prendere il toro per le corna permettendo, finalmente, di squadernare i piani di tutti i contraenti appartenenti allo schieramento intenzionato a sfrattare Giuseppe Falcomatà da Palazzo San Giorgio. E’ altrettanto razionale, tuttavia, muoversi, soprattutto in questa fase, con circospezione e rispetto per gli interlocutori, quegli stessi interlocutori che, del resto, sono i soli, come insegna la politica, a conferire piena legittimazione ad una leadership. Circostanza che, ad oggi, non si è realizzata e l’assenza di Lega e Fratelli d’Italia è lì a dimostrarlo. Gli esponenti salviniani ritengono, senza tanti giri di parole, che questo sia il momento di mettere a confronto idee e programmi in grado di rilanciare una città da anni ferma al palo dell’inadeguatezza cui è stata costretta dal sindaco pro tempore. Solo dopo che sarà stato definito questo step, si ragionerà sul nome di chi, per autorevolezza, credibilità, competenza, elaborazione del pensiero, passione per Reggio Calabria, serietà e visione strategica, meglio degli altri saprà essere degno Primo Cittadino. Da parte di tutti, a partire dai rappresentanti del Movimento Nazionale per la Sovranità traspare, in modo cristallino, il desiderio di far bene che si accompagna alla consapevolezza di non poter permettersi di sbagliare proponendo soluzioni di basso livello tali da impedire la risalita da tutti auspicata per una comunità mortificata dall’inefficienza e dall’impreparazione. Una questione, dunque, troppo delicata per essere derubricata a qualcosa che possa essere oggetto di incontri informali. Il leader della Lega, del resto, non ha fretta come non ne ha in altre parti d’Italia in cui pure il voto si avvicina e dove anche nessun tavolo è stato ancora inaugurato. La sensazione è che, alla luce delle defezioni pesanti dei due partiti sovranisti, le interpartitiche con la “ciccia” arriveranno soltanto dopo che sarà offerto al popolo calabrese il volto del frontman del centrodestra alle Regionali