Comitato “San Bruno” all’attacco: “L’ospedale di Serra continua a perdere pezzi, l’Asp è priva di programmazione”

Il Comitato “San Bruno” non accetta che “il presidio di zona disagiata sia trattato come presidio di serie B” e rileva che “l’ospedale ‘San Bruno’ continua a perdere pezzi”. I rappresentanti del gruppo sostengono di aver “assistito in questi mesi a spostamenti di personale, OSS e Infermieri dal presidio serrese verso lo ‘Jazzolino’ di Vibo, per effetto di ordini di servizio di mobilità d’urgenza”, posti in essere per “sopperire alla mancanza di personale nel presidio spoke”.

“Però – è la critica – non succede la stessa cosa se ad andare in sofferenza è il Pronto soccorso serrese, dove due OSS sono andati in pensione e non sono stati sostituiti, mentre dei restanti quattro, due usufruiscono dei benefici della Legge 104”. In tal modo, “non si riesce a coprire il turno regolarmente, infatti, dal primo maggio, di notte sarà in servizio un solo medico e un solo infermiere senza la presenza di alcun OSS”. Secondo il Comitato, “in una situazione del genere, oltre al carico di lavoro, gli operatori sanitari sono costretti ad assumersi  una grossa responsabilità”. Da queste premesse scaturisce un attacco frontale all’Azienda sanitaria, ritenuta “priva di programmazione” e che, “soprattutto, dimostra di non avere nessuna attenzione verso le problematiche che ogni giorno vive il personale impegnato in prima linea”. “Questo trattamento da parte dell’Asp di Vibo – è l’amata conclusione – fa aumentare in noi il dubbio che ci siano operatori di serie A e operatori di serie B e che di conseguenza il diritto alle cure non sia garantito a tutti in egual misura come prevede la Costituzione”.

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