Ciarlatani e commedianti: a Reggio il centrodestra si fa male da solo

Nessuno deve sentire autorizzarto a giocare sporco, mentendo spudoratamente

In campagna elettorale, come noto, non si fanno prigionieri, e, quantunque quella per il rinnovo del Consiglio comunale di Reggio Calabria sia stata fino ad oggi avara di sussulti degni di nota, non fa comunque eccezione.

Tale constatazione, tuttavia, non deve autorizzare a giocare sporco, mentendo spudoratamente convinti che nessuno chieda il conto. E’ il caso di tal Nuccio Pizzimenti, antichissimo frequentatore dei Palazzi del potere reggino e ritornato in auge grazie alle porte spalancate dal candidato sindaco della Lega ad un schiera smisurata di soggetti provenienti da altre ere geologiche e dai quali la città ha, immancabilmente, ricavato solo danni e guasti nella coscienza e nel tessuto sociale. Anche in guerra. tali sono le sfide che si giocano nelle urne, esistono regole di buonsenso, norme di rispetto e leggi di civiltà davanti alle quali inchinarsi. Precetti non scritti che il Pizzimenti in questione ha violato in un paio di righe frettolosamente spedite ai giornali, ignaro di quanto disdicevole sia prendere posizioni pubbliche quando l’eccesso di zelo decapita ogni possibilità di essere lucidi. Questo tizio, in un momento così delicato, si è inventato di sana pianta, a beneficio della sua parte politica, una ricostruzione di ciò che sta accadendo. Una questione da risolvere per il centrodestra destinato, finché zeppo di personaggi del genere, a rimanere ben lontano dal minimo sindacale di credibilità. Pizzimenti, per venire al nocciolo del ragionamento, ha definito stamattina, sia pur con un italiano tanto zoppicante, un segretario comunale in pensione il “Sindaco del Centro-Destra”, qualunque cosa ciò voglia dire, sia sul piano logico che su quello meramente linguistico. In un crescendo di vaniloquio, ha accompagnato questa stupidaggine rendendoci partecipi della notizia (ovviamente falsa) che il pensionato di Melito Porto Salvo sarebbe “in netto vantaggio” sul “Candidato della Sinistra Giuseppe Falcomatà, in netto calo di consensi”: anche in relazione a questo passaggio si avverte un fetore di inganno doloso che ammorba il senno. Se conoscesse il significato di onestà intellettuale, il tipo in questione, per cortesia, ci potrebbe mettere a parte dei sondaggi di cui, evidentemente, è in possesso lui e, lui soltanto? Trascinato con foga verso la deriva delle fandonie, ha poi provato, nella stessa nota, a rubare qualche altro spazio democratico ancora rimasto incontaminato dalla molesta presenza di personaggi sgradevoli. Lo ha fatto sentenziando, sempre senza fornire uno straccio di riflessione ponderata, in merito alla circostanza (fondata sul nulla e gravemente lesiva dei diritti insopprimibili in capo agli elettori) che “gli altri aspiranti Sindaci non hanno alcuna possibilità di vittoria”. Una corruzione del pensiero alla quale ha fatto seguire l’appello a non disperdere “i consensi su chi non ha nessuna possibilità di battere il Sindaco uscente Falcomatà”. Poi, leale come pochi al vaneggiamento grammaticale, ha ammonito (come al solito alterando la realtà ed in assenza di un solo dato, un solo numero, una sola cifra che potessero togliere la torbida patina di imbroglio dalle sue parole mitomani) che “l’unico in grado di vincere la competizione elettorale al primo turno è Antonino Minicuci”. Rassicuriamo la comunità reggina: per fortuna così non è e così non sarà. L’unica verità è che tal Nuccio Pizzimenti, presentatosi come presidente, niente di meno che dell’Associazione “Cittadini per il Cambiamento”, ha palesato di non essere particolarmente ferrato nemmeno con i principi più elementari dell’aritmetica. Ma non si è scoraggiato e, con temeraria spavalderia, ha chiuso la nota con un vibrante appello: “La città di Reggio Calabria ha bisogno di ripartire al più presto per mete ambiziose”: la prima delle quali, a ben pensarci, è che, dispiegate le vele, lasci a terra impostori e raccontaballe.

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