“Secondo la minoranza consiliare, il problema idrico a Chiaravalle Centrale sarebbe sorto da un mese, circa”. È l’ironica premessa del sindaco di Chiaravalle Centrale Mimmo Donato che illustra il suo punto di vista: “ovviamente, per partito preso, le forze politiche di cui sopra addebitano la situazione all’Amministrazione in carica, omettendo di ricordare due circostanze fondamentali: 1) i reportage televisivi e giornalistici degli anni 2008, 2009, 2010, eccetera che riportavano il pesante disagio delle zone rurali e periferiche di Chiaravalle sul tema acqua; 2) che ben dieci regioni italiane sono attualmente a secco, a causa di un fenomeno globale che si chiama siccità, e che le stesse regioni intendono avvalersi dello stato di calamità naturale, considerata l’eccezionalità dell’evento. Detto questo – aggiunge il primo cittadino – non ci sottraiamo al confronto sull’argomento. Va subito precisato che uno dei primi impegni di questa maggioranza è stato quello di restituire decoro e dignità ad un servizio idrico che versa da sempre in uno stato di precarietà strutturale. I lavori realizzati in un solo anno sono stati tanti e tali che solamente una visione distorta e strumentale dei fatti può azzardare l’ipotesi che vi sia stato un disimpegno nei confronti della cittadinanza. Chiaramente, l’avere installato chilometri di nuove tubature, l’avere captato nuove sorgenti, l’avere sollecitato Sorical per aumentare i flussi in entrata, non cancella, in un attimo, decenni di abbandono. Gli ultimi interventi sulla rete risalivano al sindaco Nino Bruno. Prima di lui, il nulla. Dopo di lui, il nulla. Adesso c’è sicuramente da fare tanto, non solo pensando a tamponare l’emergenza, ma programmando soluzioni a lungo termine. Suona strana l’idea propalata dalla minoranza che, per aiutare i cittadini, sia ora necessario interrompere il sistema di spegnimento notturno dell’erogazione idrica. Soluzione da sempre adottata dall’ufficio tecnico comunale per consentire il ripristino dei serbatoi a garanzia di un utilizzo più costante durante il giorno. Forse si ricerca la polemica facile, la boutade. Ma a noi – conclude Donato – non interessa trascinare una questione così seria e importante nel solito vortice di chiacchiere inutili, alle quali rispondiamo, com’è nostro costume, con la concretezza dei fatti e l’attuazione dei programmi”.
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