
“In relazione alla decisione del management dell’Asp di Vibo Valentia di trasferire a Mileto il Centro di Salute mentale, colgo l’occasione di ringraziare la dottoressa Maria Bernardi e i suoi collaboratori per aver preso questa decisione. Ritengo che sia giusto, oltre che doveroso, in una piccola provincia come quella di Vibo Valentia, non centralizzare i servizi, ma distribuirli equamente sul territorio, che tra l’altro, nel caso di Mileto, dista appena cinque minuti di macchina, con giornaliere corse di bus della FC e di società private e che tanti raggiungono anche facendo running”.
Il sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano saluta con soddisfazione la prospettiva di ospitare l’importante struttura nel centro normanno aggiungendo che “questa decisione, se confermata, l’approvo in pieno perché è conforme con quanto da noi richiesto in più occasioni, valorizzare il Poliambulatorio di Mileto, che è un bene pubblico costruito con risorse pubbliche e che quindi, alla pari degli altri plessi di competenza dell’Asp , ma anche di altre Istituzioni, deve essere tutelato e utilizzato al meglio”.
“Si respingono – sostiene il primo cittadino – alcune affermazioni che abbiamo letto sugli organi di stampa, a dire il vero incredibili, circa la non centralità del sito e che queste strutture dovrebbero trovare naturale collocazione nel ‘normale contesto residenziale urbano’. Sono frasi che obiettivamente lasciano il tempo che trovano e che vengono contestate decisamente perché frutto di una visione distorta della realtà, atteso che la sede del poliambulatorio è sita in pieno centro abitato e Mileto, per quel che ci riguarda, è Comune centrale della Provincia di Vibo Valentia. Ricordo che Mileto è sede e residenza vescovile e che nessun altro centro vanta tale presenza istituzionale. Vi sono gli Uffici della Curia e l’annesso Museo Statale. È presente l’Opera di Natuzza Evolo che attrae migliaia di visitatori all’anno ed è conosciuta in tutto il mondo. Ha un Parco archeologico che è l’unico medievale della Calabria ove sono in corso attività di valorizzazione da parte del Mic”.
Giordano specifica inoltre che “nel territorio di Mileto sono presenti molte associazioni di volontariato molto attive nel vibonese, tra cui ricordo il Centro Maranathà, la Casa Serena, la Casa Betania, la Casa per Anziani annessa alla Fondazione Natuzza. Tra l’altro, e forse questo ancora non è ancora a conoscenza, la Regione Calabria ha autorizzato una RSU nei plessi della Fondazione per 330 residenti. Una grande struttura di solidarietà che migliorerà ulteriormente l’offerta sociale di Mileto. Sono presenti le scuole di ogni ordine e grado fino alla media inferiore, compresa una sezione staccata dell’Ite Galilei di Vibo Valentia.
Vi è la sede del Cantiere Musicale Internazionale del Maestro Roberto Giordano che, oltre ad essere in rapporto di collaborazione con il “Torrefranca” di Vibo, è un fiore all’occhiello in termini di offerta musicale culturale che vale per l’intero territorio vibonese. Sono presenti varie associazioni sportive, con squadre di calcio annesse. Un nostro compaesano, Marco Spina è un atleta di primo piano della Vibonese Calcio. È attraversata dalla SS 18 che come noto è una strada importante che collega il Nord al Sud. Ha uno svincolo autostradale dell’A/2 la cui arteria è in corso di messa in sicurezza da parte della Provincia di Vibo Valentia. C’è una stazione ferroviaria che merita maggiore attenzione da parte di FS. Sono presenti molte aziende e imprese.
Ha dato i natali a molti studiosi e personaggi letterari. Ricordo a titolo di esempio Nicola Taccone Gallucci, l’avvocato Nicola Lombardi, onorevole della Repubblica, il professor Giuseppe Occhiato, il dottor Giovanni Naccari, che era il Capo Ufficio Studi della Cgil nazionale, il professor Pata e tanti altri ancora e tanto altro ancora. Ma soprattutto c’è una Comunità in fermento e viva che non si abbatte e non rinuncia alla propria dignità”.
Alla luce di questa descrizione, Giordano afferma che “bene ha fatto la dottoressa Bernardi a pensare a Mileto per questa e spero altre iniziative che servano a redistribuire sul territorio le risorse pubbliche, valorizzando anche i piccoli centri, che a discapito di quanto si possa pensare possono offrire molto a livello di libero pensiero e di energie sane per la crescita complessiva del territorio provinciale, cui siamo fortemente legati, compreso il nostro capoluogo di provincia. Siamo dalla parte del potere diffuso – conclude – e non della centralizzazione inefficiente”.