
Emergono profili degni di approfondimento nella lettera con la quale il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo rigetta la supplicatio riguardante il decreto di soppressione canonica della Fondazione “Cuore Immacolato Maria Rifugio delle Anime”.
Monsignor Renzo ripercorre i contrasti ed usa una frase usata da Natuzza per ammonire la controparte: “Stai alle direttive e all’ubbidienza di chi è il capo. Impara ad obbedire. Ciò ti porterà a Dio. Il tuo superiore che ti dice di fare questo o quello, potrebbe anche sbagliare. Ma tu fa ciò che ti viene detto e non sbagli di certo. È ubbidienza”. Oltre ai dubbi ed alle “insistenze” necessarie per avere copia dello Statuto, monsignor Renzo mette in evidenza un aspetto non secondario: “nell’art. 11 è detto che ‘il presidente, eletto dal CdA, dura in carica cinque anni e può essere rieletto. Il primo presidente della Fondazione, per volontà espressa della fondatrice spirituale della stessa, Natuzza Evolo, è il sacerdote Pasquale Barone’. Mia domanda: se il presidente per la prima volta (solo per la prima volta!) deve essere lui, D. Pasquale, come mai poi la sua nomina si è trasformata in presidente a vita? Risposta: segretamente, fuori Statuto, avevano fatto sottoscrivere a Natuzza una dichiarazione secondo cui lui doveva essere presidente. Ma questo non risulta nello Statuto approvato da monsignor Cortese. Di fatto e all’occorrenza, quindi, lo Statuto è segretamente cambiato, malgrado ancora oggi si continua a sbandierare che questo è stato dettato dalla Madonna a Natuzza e, pertanto, è ‘immutabile’. Del resto, nemmeno l’iscrizione alle ‘Onlus’ è prevista dallo Statuto: come mai è stata fatta? Mistero su mistero!”.
Monsignor Renzo chiude alla possibilità di riaprire il dialogo sullo Statuto con una domanda: “con quale prospettiva se quello che si decide oggi viene poi ribaltato e rimesso in discussione domani?”.