“Il Ministero delle Infrastrutture ha comunicato alla Regione e al concessionario Sorical, l’avvenuto collaudo definitivo della diga dell’Alaco, una tra le principali infrastrutture idrauliche della Calabria”. È una nota di Sorical a confermare il disco verde al discusso invaso al centro di una infinita polemica concernente la qualità dell’acqua. Una notizia che non lascerà indifferenti gli abitanti di mezza Calabria che hanno spesso manifestato perplessità sul liquido incolore proveniente proprio da quell’invaso. Dubbi che hanno spinto i cittadini delle Serre a chiedere a più riprese il distacco da Sorical con il contestuale riutilizzo delle sorgenti locali ed il potenziamento della rete idrica.
Da un punto di vista tecnico-storico, “la realizzazione della diga dell’Alaco venne programmata – per come spiega Sorical – già dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso dalla allora Cassa per il Mezzogiorno allo scopo di assicurare l’approvvigionamento idropotabile di una vasta area della Calabria centro-meridionale ed in particolare della massima parte del Vibonese. Il completamento della diga avvenne nel 2002 da parte della Regione, utilizzando anche Fondi Ue e la messa in esercizio nel 2003. Con la successiva presa in carico del progetto da parte di Sorical spa – viene specificato – nel luglio del 2005 vennero avviati i lavori di ammodernamento e potenziamento dell’impianto di potabilizzazione oltre ad altri lavori di miglioramento del sistema di adduzione, tutti sempre definiti come interventi prioritari dalla Regione”.
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