Una provocazione o forse una intuizione che potrebbe offrire “non poche soddisfazioni”. Parte così uno dei concorsi più ambiti per i Comuni italiani. Piccolo porgo di sole 1000 anime e poco più, collocato nella zona delle Serre vibonesi, si trova a sfidare 23 concorrenti a livello nazionale che concorrono per il titolo di Capitale della Cultura italiana.
Un borgo immerso nel verde, unico del Vibonese e secondo, assieme a Diamante, della Calabria, ricco di paesaggi rurali mozzafiato e di tanto, tantissimo entusiasmo. Un borgo che riassume l’identità culturale delle comunità facenti parte della valle dell’Angitola. “Una sorta di rivincita sociale oltre che culturale – sostiene il sindaco Marco Martino – dedicata a territori sconosciuti dalla maggior parte degli italiani”. Un obiettivo importante che Martino cercherebbe di far suo. La sfida è aperta resta solo da capire quali saranno le successive decisioni valutative da parte della Commissione ministeriale che avrà, tra qualche mese, l’arduo compito di designare la nuova Capitale della Cultura 2024. Per Capistrano per ora è solo un sogno, ma resta accesa la speranza di stupire tutti.