
Cesare Pavese nel suo romanzo “La luna e i falò” scriveva: <<Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti>>. Calabria e Arena scritto da Giuseppe Sette, poeta e romanziere cresciuto ad Arena (Vibo Valentia) e da quattordici anni a Nichelino (Torino) per lavoro e studio, è l’ennesima celebrazione di Arena, paese dell’entroterra vibonese, Calabria. Il libro è un insieme di contributi letterari da parte di amministratori pubblici, artigiani, giornalisti, liberi professionisti, professori, scrittori e studenti. La prima parte del libro è incentrata sulla Calabria, mentre la seconda su Arena. Nella prefazione, La Calabria, il giornalista Franco Laratta scrive: <<Probabilmente la più bella descrizione della Calabria la troviamo in un poemetto di grande pregio dal titolo: “Quando fu il giorno della Calabria”, di Leonida Repaci. Che comincia così: “Quando fu il giorno della Calabria, Dio si trovò in pugno 15mila kmq di argilla verde con riflessi viola. Pensò che con quella creta si potesse modellare un paese per due milioni di abitanti al massimo. Era teso in un vigore creativo, il Signore, e promise a se stesso di fare un capolavoro. Si mise all’opera, e la Calabria uscì dalle sue mani più bella della California e delle Hawaii, più bella della Costa Azzurra e degli arcipelaghi giapponesi”>>. Il lettore che si addentra nella lettura del manoscritto ha l’opportunità di conoscere il castello di Arena e il territorio circostante alla luce delle indagini archeologiche 2019-2024 grazie al contributo letterario del professore Carlo Citter del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena, nonché direttore scientifico degli scavi archeologici del castello. Antonio Gerace con la sua postfazione, Un libro corale, chiude il testo: <<Un aspetto particolarmente interessante è rappresentato dai contributi scritti di altre persone – cittadini, studiosi e appassionati di storia locale – che arricchiscono l’opera con prospettive complementari. Questo approccio conferisce al libro un carattere collettivo e condiviso, trasformandolo in un mosaico di voci che celebra Arena non solo attraverso gli occhi di Giuseppe Sette, ma anche attraverso quelli di una comunità che si riconosce in questo tributo. Con questo nuovo lavoro, Giuseppe Sette dimostra ancora una volta di essere un poeta, romanziere e saggista che non scrive solo “di” Arena, ma “con” Arena. La sua opera, infatti, non è mai autoreferenziale o nostalgica, bensì un ponte tra passato e presente, tra memoria e futuro>>. La copia digitale di Calabria e Arena si può leggere gratuitamente al seguente link: https://giuseppesette873.wordpress.com/2024/12/12/calabria-e-arena/