
Nell’epoca della pandemia, Brognaturo – minuscolo centro delle Serre – sembra essere riuscito ad evitare di essere toccato dal Covid. Gli altri paesi dell’area montana hanno vissuto momenti difficili in primavera ed anche in questa seconda ondata i timori hanno bussato con forza alla porta dei cittadini. I brognaturesi, al momento, non sono stati direttamente interessati dal fenomeno e vivono una condizione di relativa serenità.
Il sindaco Cosmo Tassone, che ha un’importante esperienza nel settore amministrativo-sanitario alle spalle, ha le idee chiare ma rimane guardingo. “Innanzitutto – sostiene – è di rilievo il ruolo di Madre Natura. Ma detto questo, l’attenzione gioca un ruolo decisivo. Noi abbiamo effettuato tamponi a scopo preventivo, anche per evitare pettegolezzi e paura, perché la paura poi fa diventare cattivi. I malati vanno curati, non certo messi nel forno crematorio”. Concetti espliciti, dunque, come da sua abitudine.
Il primo cittadino confessa di aver ascoltato i consigli dei “suoi” esperti, colleghi universitari studiosi di Medicina e precisa di aver fatto “osservare le regole, ma senza aggravi e senza misure particolari”. Inoltre, “quando in primavera c’è stato un focolaio a Serra San Bruno, ho deciso di ‘chiudere’ il mio paese”.
Tassone sottolinea la necessità di guardare al campo sanitario come ad un settore in cui sono fondamentali la trasparenza e le capacità manageriali e rileva l’esigenza di correggere gli errori del passato recente e meno recente. “Con le tessere di partito – sentenzia senza mezzi termini – non si curano gli ammalati, né si risanano i deficit. Le clientele della politica che nomina incompetenti le stanno pagando i cittadini, che sono gravati di pesanti addizionali a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi”.