Un 63enne è stato catturato la notte scorsa dai Carabinieri: gli viene contestato il reato di violenza sessuale aggravata. Le indagini condotte dai militari dell’Arma hanno fatto emergere che Z.V., sottoposto ora al regime della detenzione domiciliare, si sarebbe reso responsabile di abusi sessuali ai danni di una bimba di 10 anni che aveva adescato all’esterno dell’edificio scolastico frequentato dalla minorenne. L’episodio si sarebbe verificato due settimane fa. Era stata la mamma, agitata perché la figlia si era allontanata al termine della mattinata trascorsa tra i banchi, ad allertare telefonicamente i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. Mezz’ora più tardi, quando le ricerche da parte degli investigatori erano state già avviate, la bimba, in compagnia dell’indagato, era rientrata presso la stessa scuola. Le circostanze in cui si era concretizzato il suo ritorno ed il comportamento della piccola, “ambiguo e confuso” secondo i militari dell’Arma, li hanno indotti a compiere gli accertamenti sfociati nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Palmi. Il racconto fornito dalla giovanissima scolara e le riprese video registrate dalle telecamere di sorveglianza installate nella zona, avrebbero, infatti, permesso di accertare che il 63enne, utilizzando l'”esca” di alcuni piccoli cani, sarebbe riuscito ad ingannare la vittima portandola nel suo appartamento. E’ lì che le avrebbe messo le mani addosso suscitando la contrarietà della bambina poi accompagnata nuovamente a scuola.
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