Mostrano soddisfazione, senza rinunciare a sottolineare la valenza politica delle singole azioni, i sindaci di Fabrizia (Francesco Fazio), Nardodipace (Romano Loielo) e Mongiana (Francesco Angilletta).
Dopo aver ricordato le battaglie condotte ai fini del mantenimento dell’autonomia scolastica dell’Istituto comprensivo di Fabrizia e ricordato che “le Linee guida regionali letteralmente prescrivono l’applicazione di apposite deroghe nei riguardi delle scuole ricadenti in aree interne e con maggiori fattori di criticità”, i sindaci sottolineano che “la prima bozza del nuovo Piano prevedeva la perdita dell’autonomia dell’Istituto scolastico di Fabrizia e l’accorpamento dei plessi scolastici dei Comuni di Fabrizia, Mongiana e Nardodipace addirittura con l’Istituto comprensivo di Acquaro” rimarcando che “solamente in sede di Conferenza dei sindaci, soprattutto evidenziando le disagiatissime condizioni della rete viaria di raccordo con la nuova sede individuata per la Direzione scolastica e la totale mancanza di servizi di trasporto pubblico idonei a soddisfare proficuamente le evidenti esigenze di collegamento tra i nostri Comuni ed il Comune di Acquaro, siamo riusciti a fare rettificare la bozza del Piano ottenendo, in alternativa alla richiesta di mantenimento dell’autonomia e quale soluzione estrema, l’accorpamento con l’Istituto comprensivo “Azaria Tedeschi” di Serra San Bruno”. I tre sindaci evidenziano “che nella riunione del Consiglio provinciale in cui è poi stato approvato il Piano di dimensionamento scolastico gran parte dei consiglieri provinciali, anche di diverso schieramento partitico, tra i quali Alessandro Lacquaniti e Carmine Mangiardi del Gruppo “Coraggio Italia” e Domenico Tomaselli del Gruppo ‘La Provincia del Futuro’, avevano fortemente sostenuto con un emendamento ad hoc la nostra istanza di riconoscimento dell’autonomia scolastica dell’Istituto Comprensivo di Fabrizia, sul presupposto che essa ‘… merita un approfondimento ulteriore. Quest’area appare particolarmente disagiata se si considera la posizione geografica, il cattivo stato della rete viaria, l’incidere della stagione invernale particolarmente rigida e il sistema precario di trasporti e collegamenti che sfiora i parametri dettati dalle linee guida per il raggiungimento dei plessi: 10 min. per le scuole dell’infanzia, 15 min. per la scuola primaria e scuola secondaria di primo grado’”. A corroborare la richiesta si erano uniti anche il Dirigente scolastico di Fabrizia, Carmen Aloi, il quale con un accorato appello invocava il riconoscimento di questa importante Istituzione in un territorio oramai spogliato di ogni presenza dello Stato, i parroci del territorio guidati da don Vincenzo Maiolo di Fabrizia e tutte le organizzazioni sindacali, senza comunque ottenere esito favorevole.
“Sembrava – affermano i primi cittadini – una dolorosa occasione oramai persa per un territorio profondamente martoriato, sempre più spesso rivelatosi serbatoio di voti multicolori senza ricevere però mai in cambio concrete risposte alle istanze ed alle aspettative dei cittadini che abitano, quasi eroicamente, un’area profondamente disagiata, con immani sforzi ed indicibili disagi quotidiani, allorquando il recente Decreto Milleproroghe apriva invece uno speranzoso spiraglio: una autonomia aggiuntiva veniva concessa anche alla Provincia di Vibo Valentia e, pertanto, questa volta sembrava alquanto ragionevole che l’intero Consiglio provinciale, con in testa lo stesso presidente L’Andolina, propugnasse senza esitazione il conseguimento di un giusto riconoscimento per un territorio che non ha mai chiesto elemosine e pietà ma l’attribuzione del giusto diritto di vivere una vita qualitativamente, almeno in parte, comparabile con realtà viciniori. Con immenso rammarico, purtroppo, abbiamo dovuto però riscontrare, per l’ennesima volta, la mancanza di considerazione verso il territorio delle Serre, ulteriormente bistrattato ed umiliato, tenuto sempre in secondo piano e ritenuto, evidentemente, un luogo ed un popolo di serie B”.
“Dopo il Consiglio provinciale di oggi – proseguono – va però dato atto, con incomparabile orgoglio, che esiste ancora un minimo senso della politica, che vi è ancora tra coloro i quali quotidianamente si sacrificano per la gestione della cosa pubblica un forte senso del dovere, un chiaro senso civico e, soprattutto, un indiscutibile senso del rispetto per le persone e per le aree più svantaggiate, condizioni che ci fanno ben sperare per un futuro migliore e che offrono anche a noi la forza di continuare a combattere, in prima linea e spesso solitari, dure battaglie per la nostra gente.
Oggi è stata segnata una pagina importante della storia politica della provincia di Vibo Valentia; oggi, un gruppo di Consiglieri provinciali è stato in grado di dimostrare che la politica è ancora un’arte nobile, che esistono ancora dei valori elevati, che si può decidere in assoluta autonomia, liberi da condizionamenti di partito o da futili pregiudizi, svincolati da ogni opportunismo o direttiva.
Oggi, nel corso della seduta del Consiglio provinciale di Vibo Valentia, ha prevalso il buon senso, la ragione e, se vogliamo, l’amore per un popolo e per un territorio rimasti nel corso degli anni un po’ indietro! Oggi, i consiglieri provinciali Daniele Galeano (Forza Italia), Carmine Mangiardi e Alessandro Lacquaniti (Coraggio Italia), Domenico Tomaselli e Maria Teresa Centro (La Provincia del Futuro), hanno votato con piena ed assoluta coscienza, senza badare agli schieramenti politici e partitici di rispettiva appartenenza, superando qualsiasi forma di opportunità o personalismo che avrebbe potuto condizionarne la decisione. Si è segnato uno splendido risultato, di cui certamente si dovrà tenere in debita considerazione in futuro per le decisioni che si dovranno assumere nella gestione dell’intero territorio della circoscrizione provinciale”.
Fazio, Loielo e Angilletta ringraziano i cinque consiglieri provinciali “per la loro coraggiosa scelta, avendo consentito col loro preziosissimo voto al nostro territorio di mantenere ancora quell’imprescindibile presidio di legalità che irragionevolmente stava perdendo, congratulandoci per la loro non comune capacità di andare oltre quei ciechi steccati tracciati dall’appartenenza partitica”. I sindaci rilevano “con grande favore la posizione del consigliere Domenico Tomaselli, il quale comprensibilmente aveva sostenuto la causa di Ricadi proponendone l’autonomia poi bocciata dal Consiglio. Non per questo, tuttavia, egli si è sottratto alla diligente azione di tutela dei territori più disagiati, votando anch’egli per Fabrizia”. Un ringraziamento specifico è rivolto “ai due consiglieri del territorio dell’area interna Carmine Mangiardi e Daniele Galeano per aver messo al primo posto, prima ancora delle direttive di partito, il senso del dovere ed il rispetto per la propria terra e la propria gente, con particolare riguardo all’assessore Daniele Galeano, il quale, da membro dell’Esecutivo provinciale, ha saputo resistere alla naturale tentazione di adeguarsi alla linea politica unitaria del gruppo di appartenenza per dare ampia dimostrazione, invece, di elevato spirito di libertà e di autonomia nell’espletamento dell’importante ruolo pubblico rivestito”. Infine un plauso anche al consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, “il quale si è schierato sugli organi di stampa nei giorni scorsi a favore della scelta di attribuire quell’unica autonomia all’area dell’entroterra serrese, ed a tutti coloro che hanno condiviso e sostenuto la nostra umile ma profondamente determinata battaglia”.