Gli avvocati Natale Polimeni e Giuseppe Camera registrano “piena soddisfazione per la sentenza emessa in data odierna dal G.U.P. del Tribunale di Napoli con cui è stato assolto con formula piena Sebi Romeo”.
“I fatti contestati – affermano – , peraltro con ben pochi indizi a carico di Romeo, del reato 416, commi 1, 2, 3, 5, c.p. – associazione a delinquere, circa una presunta intermediazione e influenza condotta dal politico reggino per garantire l’aggiudicazione di gare peraltro <<ancora da individuare>>, erano già stati ritenuti deboli dal G.I.P. rispetto alla richiesta da parte della Procura della Repubblica di Napoli per l’applicazione delle misure cautelari in carcere, optando per la più lieve misura cautelare.
Lo scorso febbraio – spiegano i legali – era stata già annullata l’ordinanza impositiva di misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. applicata a Sebi Romeo, statuendo un giudizio del tutto opposto rispetto a quello illegittimamente prospettato nella gravata ordinanza, dalla difesa subito ravvisata come <<pregiudizievole dei diritti e delle libertà di Sebi Romeo>>, di cui la personalità era stata descritta in maniera compromettente e fuorviante”.
Un’assoluzione “da un’imputazione infondata”, i cui fatti, “già di per sé chiari hanno trovato piena smentita” grazie a puntuali indagini difensive e produzione documentale effettuata dagli avvocati Natale Polimeni e Giuseppe Camera. “La giustizia – rilevano – ha trovato il giusto e doveroso spazio e la vicenda è stata immediatamente risolta. Sebi Romeo è l’unico degli imputati ad aver scelto il rito abbreviato, scelta attraverso la quale sin da subito è stato smentito pienamente il teorema accusatorio, invero intrinsecamente debole. La verità emerge in una vicenda effetto di interpretazioni accusatorie di vicende esclusivamente e pacificamente politiche”.
Gli avv.ti Natale Polimeni e Giuseppe Camera dopo la lettura del dispositivo hanno congiuntamente dichiarato: “È stata stabilita una verità, peraltro già accertata in fase cautelare dal TDL di Napoli che aveva disposto l’annullamento della misura cautelare imposta, accogliendo la tesi difensiva che vedeva il Romeo assolutamente estraneo ai fatti contestati. È stata data la giusta lettura ad una vicenda di natura esclusivamente politica che nulla aveva di criminale, è stata data corretta interpretazione alla condotta del Romeo da inquadrarsi nell’ambito delle dinamiche prettamente politiche e non connotata da profili di rilevanza penale”.