
La Convenzione tra il Comune di Mongiana ed il Parco delle Serre per l’affidamento per 5 anni all’Ente di tutela ambientale della gestione del “Museo Fabbrica d’armi”, del sito archeologico “ex Fonderia” e della struttura ricettiva sull’area dell’ex “riserva di caccia” di Monte Pecoraro è “un’operazione lungimirante, non politica, ma di continuità amministrativa”.
A sostenerlo è stato il commissario del Parco delle Serre Pino Pellegrino nella conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli di “un momento importante, perché si esce dal campanilismo gestionale locale” e “si avvia una collaborazione per la valorizzazione del centro museale”. Pellegrino ha in particolare smontato le ipotesi più sospettose sottolineando che “queste 3 strutture vengono affidate ad un Ente regionale e non certo a privati”.
Entrando nei dettagli degli atti formali, Pellegrino ha precisato che “investiremo nella promozione del sito archeologico, metteremo a disposizione il personale per la pulizia e la manutenzione ordinaria ed elaboreremo un programma di gestione per avere delle ricadute sul territorio”.
Quanto all’aspetto delle somme che saranno incassate dalla vendita dei biglietti, il commissario ha specificato che “saranno reinvestite”. Indicato inoltre l’obiettivo di “far inserire il Mufar nella rete dei Musei regionali”.
“Si tratta di un esperimento che coinvolgerà a breve altri comuni – ha chiarito il sindaco di Mongiana Bruno Iorfida – che opereranno le medesime scelte amministrative”. Iorfida ha sgombrato il campo da dubbi ribadendo che “non è una svendita”, anzi “questa è valorizzazione del patrimonio culturale” ed ha evidenziato che “questa convenzione sperimentale ci permette di investire in turismo, pubblicità e comunicazione e darà formazione al territorio creando opportunità”. In merito alle risorse (80% degli incassi) che rimarranno al Parco, Iorfida ha insistito sul fatto che “saranno destinati ad acquisti per la composizione del Museo ed a investimenti”. “Il 20% dei guadagni – ha puntualizzato ancora Iorfida – andrà direttamente nelle casse del comune di Mongiana. Il restante 80% in un fondo del Parco appositamente creato, il quale andrà a reinvestire il tutto sempre sul Museo e gli altri beni del Comune, quindi in sostanza il 100% è sempre per Mongiana. Inoltre, il Parco attiverà corsi formativi gratuiti per i giovani mongianesi perchè loro stessi possano diventare promotori e guide del proprio paese.
A tutto ciò si aggiunge, in concomitanza con tale convenzione, il finanziamento regionale che il Comune di Mongiana ha ricevuto per l’attivazione di nuove realtà imprendjtoriali per i ragazzi. Questo connubio potrebbe essere vincente e stimolare i giovani a non abbandonare il territorio”.
Soddisfatto della decisione, che “rappresenta un esempio da clonare”, si è mostrato il professor Danilo Franco, che ha curato i progetti relativi all’archeologia industriale. Dopo aver annunciato per il 25 aprile l’arrivo della delegazione Unesco con la probabile presenza del vicepresidente mondiale, Franco ha asserito che “entro l’estate Mongiana potrà entrare nel novero dei Borghi più belli d’Italia” ed ha promesso il proprio impegno indipendentemente dagli interlocutori che ci saranno in futuro.