Anestesisti trasferiti da Serra, Rosi: “Ribelliamoci tutti insieme”

“Mi è venuta la pelle d’oca”. L’ex sindaco Bruno Rosi commenta così la decisione di spostare gli anestesisti dall’ospedale di Serra San Bruno a quello di Vibo Valentia e sostiene che “come al solito per potenziare altrove, si inveisce contro il più debole. È la solita tiritera: si potenzia Vibo e si chiude Serra San Bruno”.

Entrando nei dettagli, l’esponente di Fratelli d’Italia spiega che “la nuova riorganizzazione prevede che gli unici due anestesisti attualmente operanti a Serra debbano trasferirsi, con effetto immediato, presso il presidio ospedaliero di Vibo” e che, per come riportato dalla stampa, “seppure temporaneamente,  è prevista la rimodulazione dell’offerta assistenziale della rete dell’emergenza trasformando il Pronto Soccorso dell’ospedale di Serra San Bruno in Punto di Primo Intervento con la presenza H24 di una postazione medicalizzata del 118 che garantirà la presenza ed il trasporto in sicurezza dei pazienti urgenti nella rete dell’emergenza”.

“In poche parole – afferma Rosi – con la scusa del trasferimento a Vibo degli unici due anestesisti hanno chiuso il Pronto Soccorso di Serra San Bruno. È vero – rileva – che in un momento come quello che stiamo vivendo non bisogna fare polemiche, ma non possiamo e non dobbiamo stare zitti o girarci dall’altra e far passare inosservati atti e decisioni che, se dovessero corrispondere a verità e magari concordati con qualcuno, non ci sarebbero aggettivi adeguati per definirli senza scendere nello scurrile. Tanto per intenderci, ognuno di noi può stare male e, magari, avere bisogno di essere intubato al Pronto Soccorso; bene se dovesse essere dato corso a questa, quantomeno bizzarra, idea di rimodulazione all’ospedale di  Serra San Bruno tutto ciò non si potrà fare, bisognerà che il paziente venga trasportato a Vibo. Tutti sappiamo – aggiunge – che in Medicina ogni minuto è fondamentale per salvare una vita, questi signori invece si inventano delibere e rimodulazioni che invece di recuperare tempo ti fanno perdere ore di viaggio prima di poter avere le cure adeguate”.

Pertanto, Rosi si rivolge ai commissari del Comune di Serra San Bruno, alle forze politiche presenti sul territorio  ed ai sindaci della zona delle Serre, “affinchè abbandonino il bon ton e facciano sentire la loro voce in difesa di quel poco che resta dell’ospedale di Serra San Bruno e, sopratutto, del Pronto Soccorso trasformato in Punto di Primo Intervento”.

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