“Tutelare e valorizzare le nostre tradizioni, le nostre eccellenze, la nostra identità. Ho avuto l’enorme piacere di conoscere da vicino l’attività dei carbonai di Serra San Bruno, una comunità laboriosa che da secoli produce il carbone che parte per l’Italia e l’Europa, tramandando questa arte secolare di generazione in generazione”.
Il consigliere regionale Ernesto Alecci torna sulla sua visita presso i carbonari e sostiene di aver scoperto, “all’interno di un ambiente suggestivo quasi come essere su di un set cinematografico, un’attività straordinaria che va assolutamente salvaguardata”. Per questo motivo, l’esponente del Pd ha presentato in Consiglio regionale “una mozione che impegni la Giunta ad attivarsi per promuovere ogni azione utile al fine del riconoscimento dell’arte dei carbonai di Serra San Bruno quale patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, trattandosi di un mestiere ricreato dalle comunità e dai gruppi in stretta correlazione con l’ambiente circostante e la sua storia”.
Alecci, rispondendo all’invito del gruppo locale guidato da Valeria Giancotti, si è “recato nei boschi dove si produce il carbone attraverso un lavoro duro e meticoloso che va avanti 12 mesi l’anno e che crea un’economia fondamentale per questo territorio. Attraverso la raccolta dei ceppi di legno e la loro precisa collocazione – spiega – si creano gli scarazzi, quasi dei piccoli vulcani, che possono raggiungere anche l’altezza di 6 metri all’interno dei quali si produrrà infine il carbone, grazie ad una combustione costantemente controllata per evitare che il legname si trasformi in cenere. Con sapienti passaggi, tramandati nei secoli, alla fine del lavoro i carbonai ottengono una quantità di carbone pari ad un quinto circa della legna immessa”.
“Ancora oggi – conclude Alecci – poter assistere a questa lavorazione, è uno spettacolo emozionante. Uno dei rari casi di archeologia industriale ancora in attività che merita certamente di essere tutelato e valorizzato, anche tramite visite guidate con le scuole e l’università o attraverso percorsi turistici. La mia mozione in Consiglio ha proprio questo obiettivo. La Calabria, nella sua intrigante diversità, nasconde mille tesori, abbiamo il dovere di tutelarli, valorizzarli e farli conoscere al mondo”.